Dante a Pisa. Lingua, arte e storia
Il libro tocca questioni cruciali della vita di Dante, tenendo vivo l’interesse per il ruolo di Pisa nell’Italia tra Due e Trecento. Esamina il rapporto tra Dante e Pisa attraverso l'analisi dei personaggi pisani del Purgatorio – Nino Visconti, Marzucco Scornigiani e suo figlio Gano – e si sofferma su questioni legate al finale del Purgatorio e al Paradiso. Sul filo delle parole pisane contenute nella Commedia, il lettore compie un viaggio dalla «muda», ove fu imprigionato Ugolino, al «monte per che i Pisan veder Lucca non ponno», sino alla Capraia, alla Sardegna e al Mediterraneo.Nel saggio L’«alto Arrigo» di marmi e di parole si avanza l’ipotesi di un concorso di Dante all’ideazione del sepolcro di Enrico VII nel Duomo di Pisa, includendo nell’analisi l’epitafio dell’imperatore e l’«enigma forte» di «un cinquecento diece e cinque» (canto XXXIII del Purgatorio)