Maggio 1993. Nei giorni drammatici di una Firenze straziata e ferocemente viva si intrecciano le vicende di Anneke, Renzo e Stella. Lontani gli uni dagli altri, ma ugualmente immersi in destini senza via d’uscita, sceglieranno di lottare disperatamente per il proprio riscatto. Intorno a loro si aggirano strozzini, giocatori d’azzardo, calcianti, artigiani instancabili ed albergatori ruffiani, ciascuno a suo modo fiorentino.

“Questa città, che per molti versi è apparentemente demotivata, quando viene toccata in certe sue gelose appartenenze reagisce. Reagisce se è ferita in certi beni o in certi tesori, che magari trascura o non dà segno di coltivare. Firenze è città più di altre, esiste un animo collettivo anche se non è a livello conscio”. (Mario Luzi in un’intervista a La Repubblica del 21 giugno 1993)