Sono dedicati alla prima governatrice di Siena e ad uno dei più importanti animatori culturali della città del Palio le prime due pubblicazioni de “Protagonisti e momenti”, la nuova collana editoriale della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Violante Beatrice Gran Principessa di Baviera. Vita e storia di una donna di confine, curato da Duccio Balestracci, e Il fiero Podestà. Fabio Bargagli Petrucci e il patrimonio di Siena, curato da Giuliano Catoni, sono editi dalla Protagon Editori e saranno presentati martedì 16 marzo alle ore 17.30 nella sede dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena. Alla presentazione, oltre ai curatori, interverranno il presidente della Fondazione Mps Gabriello Mancini e i membri del Comitato Scientifico Editoriale della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
Violante di Baviera - Fu governatrice di Siena per conto dei Medici. Il suo ingresso nella città toscana avvenne il 12 aprile 1717. Nel 1721 dettò le regole per l'esecuzione del Palio. Nel 1728 stabilì i confini delle contrade con il bando "Nuova divisione dei confini delle Contrade" datato 13 settembre 1729 e pubblicato il 7 gennaio 1730. Il bando (talvolta detto editto) è immutato da allora.
Fabio Bargagli Petrucci - Nacque da una tra le più antiche ed illustri famiglie senesi, dal conte Pandolfo (nel 1904 presidente del Consiglio provinciale) ed Elena Pannilini Forteguerri. Dopo gli studi classici, Fabio si laureò in Giurisprudenza presso l'Ateneo cittadino il 5 luglio 1896. Nel 1902 si sposò con Luisa Vivarelli Colonna, da cui ebbe tre figli. Fabio Bargagli Petrucci collaborò e sostenne finanziariamente la rivista di Enrico Corradini “Il Regno” come proconsole per Siena. Profondo conoscitore ed appassionato d'arte e di storia fin dal tempo degli studi universitari, si dedicò attivamente alla salvaguardia del patrimonio culturale della città. Bargagli Petrucci nel 1903 fondò la Società senese degli amici dei monumenti, della quale ricoprì la carica di presidente e nel 1904 fu tra i patrocinatori della mostra sull'Antica arte senese. Fece parte del consiglio della Commissione senese di storia patria, fondò nel 1908 con Pier Ludovico Occhini la rivista "Vita d'arte" e collaborò sia con il "Bullettino senese di storia patria" che con la "Rassegna d'arte senese". Fu inoltre patrocinatore del potenziamento del Regio istituto di belle arti, al cui interno ricoprì incarichi di docenza. Tutto ciò si inseriva in un vasto progetto di difesa del patrimonio e di apertura verso la modernità di Bargagli Petrucci, in cui l'arte doveva essere la cifra distintiva della città di Siena.
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