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Una giovane passione per il noir. Intervista a Francesco Serragli, autore di

02/03/2009

“Mi chiamo Stanley O’Neill e sono un investigatore privato.” Inizia così il romanzo d’esordio del giovanissimo Francesco Serragli, autore quindicenne, che vive a Monticiano e frequenta il Liceo scientifico Sarrocchi di Siena. “O’Neill Private Investigation” (Pascal Editrice) è un giallo in due episodi che ricalca le atmosfere iniziali di un celebre noir di Ellroy diventato anche film nel 2008 con il titolo “La notte non aspetta”. Come nel racconto di Ellroy, la storia è ambientata in un’America torrida e violenta e il protagonista vive uno dei momenti più difficili della sua vita, avendo perso la donna amata e trovando conforto nell’alcol. L’investigatore privato  Stanley O’Neill ricalca molto la personalità combattiva del poliziotto di Ellroy anche nelle azioni da giustiziere nella notte. La storia nel suo svolgimento e nell’epilogo procede autonomamente evidenziando la grande sensibilità dell’autore nel trattare il tema  del razzismo e del confronto sociale con le minoranze di colore.  Serragli descrive e classifica i personaggi del racconto in base al colore della pelle e all’intensità dei sentimenti che ognuno di questi riesce a provare. Si legge: “George era un bravo ragazzo … E chi è che vince? Provate a indovinare … Mateo, ovviamente”.

Al testo fanno eco nomi di paesi della Val di Merse come Monticiano, Scalvaia, Iesa. Perché hai trasportato questi luoghi in un’America torrida e violenta?
“Per un fatto tecnico, non conoscendo grandi città come New York o Los Angeles ho preferito inventare una città immaginaria in uno stato immaginario degli USA. Inoltre tutti i gialli sono ambientati in grandi città americane come Seattle o New York, volevo uscire da questo schema.”

Il libro si conclude con un happy end  non sentito. Sei pessimista?
“Si, sono pessimista, perché mi sembra che il mondo stia andando a rotoli. I ruoli nella vita di tutti i giorni si confondono come nel mio romanzo, in cui il poliziotto Wayne sembra essere il cattivo ed invece è il personaggio più buono della storia. Sono pessimista perché non c’è più rispetto per le cose e per le persone.”

James Ellroy è il tuo autore preferito, uno scrittore noir dalla vita difficile e dal passato inquietante. In cosa ti senti vicino a lui?
“ Come me è un pessimista, ma le nostre vite sono diverse. Lo prendo come esempio per come racconta le vicende, i suoi finali non sono mai degli happy end. Nei libri di Ellroy c’è sempre una rivisitazione dello schema classico, il colpevole non viene arrestato e non finisce in prigione, come avviene, purtroppo spesso, nella realtà.  Il male trionfa sempre sul bene, tanto che i delinquenti vengono rilasciati dopo breve tempo e tornano a compiere atti deplorevoli.”

Come sarà il prossimo romanzo a cui stai lavorando?
“Sarà la storia di un poliziotto ingiustamente incarcerato per corruzione. Dopo dieci anni verrà rilasciato e si metterà alla ricerca dei colpevoli.”

Elisa Manieri

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