Home » “Un libro può aiutare a riconoscere il bello che ci circonda”. Parla Mariella Zoppi

“Un libro può aiutare a riconoscere il bello che ci circonda”. Parla Mariella Zoppi

19/11/2012

No results found.

Uno scatto fotografico in abbinamento a citazioni letterarie. Immagine e parola che si fondono alla perfezione per raccontare il fascino di una città d’arte, di una collina, di quel mare e quella montagna che disegnano e, al contempo, raccontano un territorio. E’ “Paesaggio in Toscana – il più umano di questi mondi” (Aska Edizioni), volume presentato all’ombra delle torri di San Gimignano nella Biblioteca Comunale “Ugo Nomi Venerosi Pesciolini”. Un’occasione per parlare con Mariella Zoppi che, insieme a Massimo Gregorini, ha raccolto nelle pagine di questo libro gli scatti fotografici degli scorci più belli della Toscana, delle città d’arte, dei paesaggi collinari e della valle dell’Arno, della montagna, del mare e della costa, affiancati da citazioni di testi letterari d’intellettuali italiani e stranieri. Tanti e illustri letterati, poeti e scrtittori che fra ‘800 e ‘900 hanno vissuto e visitato la Toscana, lasciando pagine indimenticabili di vita e di viaggi.

Dove nasce questo volume? Quale è l'idea che si cela dietro al libro?
“L’idea di questo volume nasce da un’amichevole discussione fra Massimo Gregorini, l’editore, e me, intorno al tema del paesaggio toscano, o meglio dei paesaggi della Toscana. Ci siamo domandati quanto resta ancora oggi del mito della bellezza che i pittori più famosi hanno immortalato dal ‘300 in poi e sul quale letterati e viaggiatori hanno lasciato pagine mirabili e memorabili. Proprio partendo da quelle pagine abbiamo ritrovato immagini di un tempo ormai lontano di cui si è persa ogni memoria e pagine più recenti che possono ancora testimoniare brani di Toscana intatti e comunicabile nella loro attualità. Per questo sono stati selezionati alcuni scritti databili fra la metà del’Ottocento e la metà del Novecento e sulla traccia di queste pagine sono state scelte le fotografie. Una sorta di accompagnamento ritmato, di rimando continuo fra parole e immagini”.
Città d'arte e paesaggi della Toscana: quale il loro valore poetico e letterario al di là della ricchezza a livello architettonico e ambientale che rappresentano per il territorio?
“Per le città d’arte e i paesaggi toscani, più che di valore poetico e letterario come espressione dei singoli territori o delle singole architetture, parlerei di valore culturale diffuso. In quanto, solo quando esiste una comprensione reciproca fra i luoghi e la gente che li vive e li ha vissuti, si può affermare quel fondamentale sentimento di mutua appartenenza fra luoghi e abitanti, che permette di tramandare non solo gli involucri e le immagini, ma quel complesso di valori che sono al tempo stesso estetici, culturali, sociali”.
Quale è lo scenario che ha colpito maggiormente i tanti letterati che hanno vissuto nelle nostre terre?
“La Toscana abitata e la presenza operosa dell’uomo. Il mutuo rapporto fra il lavoro, la cura del territorio e la scena che va componendosi nel tempo con passo armonioso fra campi coltivati, ville, castelli e borghi. È la riscoperta quasi fatale dei paesaggi dipinti del Rinascimento. Sono pochi, infatti, quanti si riconoscono nelle diversità: nell’aspro tormento della montagna cantato da Dino Campana o nel nuovo caos della pianura di Luciano Bianciardi”.
Le piante hanno da sempre un significato metaforico. Basti pensare ai classici, al contrasto dionisiaco-apollineo che si configurava nelle divinità di Bacco e Apollo, simboleggiate dalla vite e dall'alloro. Crede che anche questo possa aver influenzato i vari Cassola, James, Pasolini e tanti altri che sono stati in Toscana?
“Sulle piante come sulla Toscana si è scritto tutto. Entrambe fanno parte di un bagaglio culturale legato ad una formazione umanistica classica che porta a sovrapporre le espressioni artistiche conosciute con la natura e la realtà delle cose. Così ogni autore citato nel libro ha filtrato attraverso la sua particolare e specifica personalità i luoghi e non stupisce che i cipressi siano per David H. Lawrence le fedeli ombre degli etruschi e le crete verso Arbia e Asciano immergano Edgar M. Foster in un quadro di Duccio, mentre per Giudo Piovene il pensiero vada alla lotta fra Dio e il demonio tentatore rappresentato dal Signorelli nel chiostro di Monte Oliveto Maggiore”.
“C'è poesia intorno a noi, in tutte le cose che ci circondano”. È forse questo uno dei messaggi più forti del volume. Come fare per scoprire, o riscoprire, questa ricchezza?
“Un libro, come una citazione letteraria o un dipinto possono solo aiutarci a riconoscere e a ritrovare quanto di bello c’è nelle cose che ci circondano. La poesia come aspirazione ad una realtà immaginata e desiderata è già dentro di noi. Troppo spesso, travolti dall’ansia del fare o dalla paura di abbandonarsi al sogno, non sappiamo o non vogliamo vedere quanto ancora di “bello” ci avvolge e rallegrarci della felicità che questo ci può dare. Intercettare i pensieri di quanti hanno avuto la capacità di catturare questi momenti e di trasmetterli può essere un’opportunità da cogliere. E, per farlo anche un libro può bastare”.

Andrea Frullanti

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI TOSCANALIBRI

Per continuare a rimanere aggiornato sui principali avvenimenti, presentazioni, anteprime librarie iscriviti al nostro canale e invita anche i tuoi amici a farlo!

No results found.

Libri collegati

Autori collegati

Condividi su:

Siamo entusiasti di condividere con voi le ultime novità, aggiornamenti e contenuti esclusivi per rimanere sempre aggiornati e connessi con Toscanalibri.