Tre donne, tre punti di vista sulla stessa storia familiare che si intreccia alla Storia con la S maiuscola. Giovedì 8 marzo alle 17,30, alla Sala Conferenze della Ginestra – Fabbrica della Conoscenza, verrà presentato "Donne in guerra che scrivono. Generazioni a confronto tra persecuzioni razziali e Resistenza 1943-1944”, a cura di Marta Baiardi, con prefazione di Dacia Maraini. All’iniziativa interverranno Marta Baiardi, la Presidente ANAI Toscana Caterina del Vivo e l’autrice Valentina Supino. La presentazione verrà ripetuta anche lunedì 12 marzo, sempre alle 17,30, alla librerai IBS+Libraccio di Firenze.
Il libro - Il fortunato recupero, in Israele, di un dattiloscritto di Elisa Rosselli (1873-1971) aggiunge un tassello importante all’autobiografia di questa scrittrice fiorentina, cugina di Amelia Pincherle Rosselli, che racconta le vicende sue e quelle della famiglia durante la seconda guerra mondiale. Il testo ritrovato ripercorre l’intera esperienza di questa famiglia di solide tradizioni antifasciste sotto le persecuzioni antiebraiche: a partire dall’impatto delle leggi razziali del 1938 con il loro carico di vessazioni, dolorosi espatri e sradicamenti, fino agli ancor più tragici accadimenti successivi all’armistizio dell’8 settembre 1943 quando, sotto l’occupazione tedesca e la Rsi, i Benaim-Rosselli dovettero nascondersi e vivere in clandestinità cercando di sfuggire alla caccia all’ebreo che si era scatenata, a Firenze, con modalità ferocemente efficaci. A posteriori l’autrice, scampata fortunosamente allo sterminio insieme con quasi tutta la sua numerosa famiglia, narra qui le sue vicissitudini sforzandosi costantemente di ricomporle e comprenderle per restituire un ordine armonico a un mondo sconvolto, con intenti e interpretazioni di sicuro interesse per chi voglia capire mentalità e motivazioni operanti nella ricostruzione italiana. A queste memorie della nonna Elisa Rosselli, vanno aggiunti altri due testi “familiari” femminili: il primo è il diario di Camilla Benaim (1904-1996), figlia di Elisa, incentrato prevalentemente sugli avvenimenti fiorentini della terribile estate del 1944, la Firenze «nel solco dell’emergenza» rievocato da Montale, tra bombardamenti, attentati, deportazioni, affrancati tuttavia da un vivissimo e fiducioso impegno antifascista e resistenziale. Completa il trittico il testo di Valentina Supino (figlia di Camilla e nipote di Elisa), che realizza nelle sue memorie un intenso scavo introspettivo - esercizio consueto anche per la sua professione di psicoanalista - con lo scopo ben determinato di recuperare con nitidezza il proprio sguardo infantile. Della guerra e dell’occupazione, dei pericoli e degli eroismi familiari (che non mancarono), la bambina Valentina tutto vedeva, registrava e interpretava; e oggi la scrittrice Valentina ci restituisce proprio quei vissuti, i ricordi certo, ma anche i volti e le sensazioni di quegli undici mesi. Soprattutto emerge pienamente, rispetto al mondo degli adulti, l’autonomia di un mondo infantile pienamente recuperato non scevro da una vena nostalgica.
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