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La Prima Repubblica, da Craxi ad Andreotti, da Occhetto a Donat Cattin, Forlani, Fanfani e tanti altri, raccontata attraverso sculture inedite, esilaranti e grottesche, dove non mancano falli e resti di funzioni fisiologiche, costringendo gli organizzatori a riservare una sezione della mostra a un pubblico adulto. S'intitola “Sculture da ridere. Da Adriano Cecioni a Quinto Ghermandi. Tra Ottocento e Novecento, un secolo di caricatura e satira nella scultura italiana”, e rimarrà aperta fino al 19 maggio 2013 nello spazio mostre temporanee “Ernesto Galeffi” del Museo Civico “Il Cassero per la scultura italiana dell'Ottocento e del Novecento” a Montevarchi (Arezzo).
La sezione vietata ai minori - Curata dal direttore scientifico del Cassero Alfonso Panzetta, la mostra getta una nuova luce su un genere nell'arte plastica italiana fino adesso quasi sconosciuto. Il percorso espositivo raccoglie ben 170 opere che vanno della fine dell'Ottocento agli anni Novanta del Novecento tra terrecotte, bronzi, gessi, disegni e dipinti di una quindicina di artisti. Di alcuni di questi la produzione caricaturale era del tutto ignorata e sono stati trovati consistenti nuclei totalmente inediti. La sezione riservata a un pubblico adulto è quella dedicata alla Prima Repubblica. Ghermandi mette a nudo, deridendola ferocemente, tutta una classe politica che ha fatto parte della nostra storia recente e a lui contemporanea. Caricature deformi di politici ladri, sbavati di rossetto, colti su un divano di postribolo, “fantasmi” nudi e paludati difesi unicamente dai loro organi genitali in contemplazione dei loro escrementi. Oppure nelle vesti di lucumoni etruschi inebetiti in cerca di una loro identità nel regno di morti o dei vivi. Modellate in creta negli anni Settanta e Ottanta, ben prima di Tangentopoli, le opere di Ghermandi sono state realizzate utilizzando la tecnica, vista, scoperta e subito rubata, ai bambini che giocavano con il pongo.
L’esposizione - Oltre alla Prima Repubblica, sono esposte opere di Umberto Tirelli, modenese che ha vissuto a lungo a Bologna. Grande disegnatore di caricature per i più importanti periodici italiani tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, è presente con venti caricature in terracotta dipinta, tutte assolutamente inedite, tra le quali quelle di Giosuè Carducci, Guglielmo Marconi, Eleonora Duse, Emma Gramatica e Primo Carnera. Poi tavole colorate e un grande dipinto inedito raffigurante il “Caffe' Nazionale di Bologna”, popolato delle caricature di personaggi e artisti della Bologna degli anni Venti del Novecento. Spazio anche a Cleto Tomba, protagonista della scena artistica bolognese del Novecento, di cui sono state selezionate una trentina di terrecotte policrome di grande effetto, anche queste molte inedite, e opere del macchiaiolo Adriano Cecioni e Angiolo Tricca.
Info - La mostra è stata organizzata dal Comune di Montevarchi, Assessorato alla Cultura, insieme all'Associazione “Amici de Il Cassero per la scultura italiana dell'Ottocento e del Novecento”, Genus Bononiae e Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, curata dal direttore scientifico del Museo Civico di Montevarchi Alfonso Panzetta. L'iniziativa ha il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Arezzo, della Fondazione Carnevale di Viareggio e il sostegno e la collaborazione di Edizioni Fioranna, Accademia di Belle Arti di Bologna - Scuola di Restauro, Unipol Assicurazioni. Altre info su: www.ilcasseroperlascultura.it
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