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San Salvi, da manicomio a libera repubblica delle arti nell’anima viva di Firenze

11/10/2010

Parlare di San Salvi, a 150 anni dall’apertura del manicomio, non è soltanto parlare di malattia mentale, ma è parlare di una città nella città: e ripercorrere la storia della compagnia Chille de la Balanza, che a San Salvi ha sempre operato, è come intessere una tela dove si intrecciano arte e medicina, genio e follia, dolore e speranza. “Tutte le follie finiscono poi per produrre idee di grandissima portata creativa, pensieri fino a poco tempo fa irrealizzabili o incomprensibili che con il tempo prendono forma. Trovo estremamente significativa, oltre che suggestiva, l’idea che quest’area possa diventare uno spazio vivo della città, senza tuttavia smarrire la sua identità e la sua storia”. Così si esprimeva Dario Nardella, oggi vice sindaco di Firenze, all’apertura del forum organizzato nel 2009 a San Salvi dove personalità in campo politico, sanitario, artistico si confrontavano sull’esperienza ‘sansalvina’. Gli atti di quel convegno sono oggi pubblicati da Polistampa in un volume dal titolo I tetti rossi: San Salvi da manicomio a Libera Repubblica delle Arti.

La pubblicazione - Il libro, fortemente voluto dall’attore e regista Claudio Ascoli dei Chille e realizzato col contributo della Regione Toscana, è prima di tutto una testimonianza del percorso che la compagnia teatrale ha realizzato dal 1997 in poi a San Salvi, contribuendo di fatto a farne un luogo ritrovato per la città e per i suoi abitanti. Il progetto dei Chille, finalizzato a trasformare una struttura di costrizione e dolore in un laboratorio di proposte, produzione artistica e iniziative culturali, ha allargato nel tempo i propri confini arrivando a coinvolgere spazi sempre più ampi non solo nel complesso dell’ex manicomio, ma dentro l’anima profonda della città. Sfogliando le pagine del libro e leggendo gli interventi, si entra in contatto con temi diversi: dalla storia della medicina, con particolare riferimento alla rivoluzione della legge Basaglia del 1978 (che di fatto abolì i manicomi), a quella del teatro, da argomenti più strettamente architettonici e urbanistici a tematiche sociali e culturali. Il tutto orientato ad una finalità comune: che San Salvi diventi un luogo sempre più vivo e capace di coinvolgere, stimolare, valorizzare, recuperare, conservare. È proprio questo il senso di questa “Libera Repubblica delle Arti e delle Culture”, come la definisce Claudio Ascoli: “favorire un dibattito comune, stimolare una consapevolezza diffusa del valore di San Salvi nella sua memoria storica, non tanto e non solo per il recupero del passato, quanto per incrementare il senso del presente”.

Presentazione - La pubblicazione sarà presentata giovedì 28 ottobre negli spazi dei Chille de la Balanza (via di San Salvi, 12). Come per il forum del 2009, ad accompagnare Ascoli saranno personalità provenienti da diversi campi della scienza, dell’arte e della cultura, preceduti dai saluti di Cristina Scaletti, Enrico Rossi, Dario Nardella, Gianluca Paolucci, Gianni Varrasi e Andrea Caneschi.

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