Saranno i festival culturali dedicati ai libri e alla lettura, con i suoi autori e editori. Ma anche la strada Francigena, la valorizzazione della Memoria, la fruizione dell’arte contemporanea e altre iniziative di confronto tra realtà regionali e estere. Tutti protagonisti della XXX edizione del Salone internazionale del Libro, in programma dal 18 al 22 maggio, grazie alla Regione Toscana, per la prima volta, ospite d’onore della kermesse torinese.
L’edizione che ha visto la diaspora con Milano, è dedicata a “Oltre il confine”, e il direttore Nicola Lagioia nei giorni scorsi ha annunciato il programma insieme al Magnifico Rettore dell'Università di Torino, Gianmaria Ajani, al sindaco di Torino, Chiara Appendino e al presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. A quanto annunciato oltre il 95% degli editori dello scorso anno ha già riconfermato la propria presenza, mentre gli editori delle località terremotate potranno iscriversi a condizioni di favore. Un’area del Salone sarà dedicata a GasTrOnomica, realizzata assieme a Slow Food, mentre alcuni appuntamenti saranno dedicati a anniversari importanti, dai 100 anni della Rivoluzione d'Ottobre ai 50 dalla scomparsa di don Milani e di Totò, ai 30 della «diversa presenza» di Primo Levi.
"Siamo orgogliosi di questo ruolo – ha commentato il presidente Enrico Rossi -. Una grande opportunità per confrontare buone pratiche, tessere relazioni professionali e di scambio in un contesto culturale nazionale e internazionale. Sul tema della lettura abbiamo lavorato molto con le biblioteche che si stanno trasformando e che sono diventate delle vere piazze del sapere, luoghi di scambio e promozione della lettura. Essere a Torino significa anche sostenere il fondamentale ruolo che ha la lettura nella crescita di personale di ciascuno, come persone e come cittadini"."Sono molto lieta che la Regione Toscana sia ospite di questo trentesimo Salone – ha detto la vicepresidente e assessore alla cultura Monica Barni -. Saremo presenti con i nostri porgetti di promozione della lettura attraverso le biblioteche e con una pluralità di soggetti della filiera del libro, dal piccolo e medio editore, alla biblioteca, alla libreria".
"C'è un tema – ha poi detto Barni – su cui è fortemente impegnata la Regione Toscana: quello della diversità. Nel contesto dell'immenso mondo della editoria, e di quella toscana in particolare, ciò significa dare voce alle varietà delle produzioni culturali in un contesto di mercato sempre più caratterizzato dalla omologazione dei prodotti editoriali, dalla scarsa qualità e durabilità. Allora è importante per le biblioteche scendere in campo sul fronte della bibliodiversità, il che significa attribuirsi un ruolo eticamente e socialmente militante in difesa della qualità dell'offerta culturale e di salvaguardia di tutte quelle voci che sono fuori dal coro. La libertà di espressione garantisce la pluralità delle idee e la diversità culturale – ha concluso la vicepresidente - In un paese cui ci sono pochissimi lettori e la comprensione dei testi è tuttora un problema, noi crediamo che sia molto importante continuare a riflettere e promuovere la lettura.
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