Sarà presentato sabato 25 gennaio alle 16.00 al Museo Nazionale di Casa Giusti di Monsummano Terme (viale Vincenzo Martini 18) il saggio di Amedeo Bartolini “Riscoprire Giuseppe Giusti” (Polistampa). Interverranno i professori Giampiero Giampieri, Caterina Ranieri, Renato Risaliti e Luigi Angeli. Saranno presenti l’autore e l’editore.
Il volume - Bartolini, presidente dell’Associazione “Amici di Casa Giusti”, individua nel suo lavoro i motivi centrali nell’opera del poeta toscano (Monsummano, 1809 - Firenze, 1850), evidenziandone la sorprendente attualità. Dall’analisi, introdotta da un testo di Cosimo Ceccuti, emergono in particolare il sentimento nazionale orientato al dialogo con le altre nazioni europee e la religiosità aperta alla libertà e alla tolleranza. “Spesso”, spiega lo studioso, “l’opposizione del Giusti al potere temporale del papato, al clericalismo e a ogni alleanza tra trono e altare, è stata confusa con una sorta di netta contrapposizione al cristianesimo. In realtà nelle sue opere poetiche e nelle sue prose si dichiara in più occasioni credente, e mostra con chiarezza di accettare il ruolo della Chiesa come guida spirituale della cristianità”. Il saggio, che documenta la vicinanza del Giusti alle posizioni politiche dei “moderati toscani” Gino Capponi e Raffaello Lambruschini, così come l’avversione agli orientamenti neo-guelfi di Vincenzo Gioberti e Cesare Balbo, offre anche una rilettura dei versi scritti tra il 1848 e il 1850, quelli delle sconfitte politiche e del suo approssimarsi alla morte.
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