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Si intitola “Su la testa, Argentina!”, (Libri Liberi), il libro di Orlando Baroncelli, presentato in Consiglio regionale della Toscana. Il volume è dedicato ai Desaparecidos e ai meccanismi repressivi della dittatura che sconvolse il Paese latinoamericano fra la fine degli anni Settanta ed i primi anni Ottanta.
Il commento - Alla presentazione ha partecipato, tra gli altri, il vicepresidente del consiglio toscano Giuliano Fedeli che ha sottolineato come «questo libro offre uno spaccato su un periodo storico tragico, sia per l'America Latina che per l'Italia ed altri Paesi europei. La lettura del tuo libro, caro Baroncelli, e' dolorosa. E' impossibile restare distaccati e indifferenti dinnanzi a quanto racconti. Dal 1976 al 1983 sono scomparse, solo in Argentina, 30 mila persone, di cui 4 mila italiani». Secondo Fedeli «sono fatti noti, che appartengono alla storia, ma e' sempre molto duro confrontarsi con essi, sia per ragioni politiche come l'indifferenza, la complicita' dell'Occidente e le dinamiche economiche hanno contribuito all'orrore, sia per ragioni umane. Tanto piu' quando emerge il grande numero di italiani che in Argentina divennero desaparecidos».
Il volume - Scopo del libro, che nel 2009 vinse il premio Firenze per le culture di pace, è recuperare la memoria storica della tragedia dei “desaparecidos” a trent’anni dal ritorno dell’Argentina alla democrazia.
L’autore Orlando Baroncelli, presente a Palazzo Panciatichi, ha affrontato la questione del lungo e doloroso percorso che ha portato Buenos Aires alla democrazia, alla consapevolezza e all’accettazione di quanto accaduto. Nel 1983, con il presidente Raúl Ricardo Alfonsín, fu varata sia la cosidetta legge dell’obbedienza finale che lasciava impunito chiunque avesse commesso un crimine sotto un ordine, compreso l’omicidio o la tortura, sia la legge del punto finale che sospendeva tutti i processi penali. Tali leggi, ha ricordato Baroncelli, furono dichiarate incostituzionali solo nel 2005 dietro l’impulso dei processi che si svolsero in contumacia nei Paesi europei e grazie all’operato del nuovo presidente Néstor Carlos Kirchner che già nel 2003 aveva annullato le impunità. «Con l’incostituzionalità di quelle due leggi - ha commentato Baroncelli - giustizia fu resa alle madri e alle nonne di plaza de Majo». A parlare del libro, con Fedeli e con l’autore, è stato anche il direttore della rivista Testimonianze Severino Saccardi. «E’ giunto il momento di mettere l’accento sulle implicazioni che la vicenda dei desaparecidos ebbe in Europa e particolarmente in Italia - ha detto Saccardi, che ha chiosato -. Inaccettabile fu il silenzio che su quelle sparizioni e su quegli omicidi venne calato anche nel nostro Paese».
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