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“Pensavo fosse amore, invece era un libro”, tutte le dediche dei lettori

14/02/2013

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La festa di San Valentino abbiamo deciso di festeggiarla celebrando l’amore…per la letteratura. Tanti lettori hanno aderito all’iniziativa “Pensavo fosse amore invece era un libro” - lanciata sul profilo facebook di Toscanalibri.it – scrivendoci per raccontarci il personaggio letterario che gli ha catturato il cuore, lasciare in bacheca un messaggio sull’amore o condividere il libro di cui si sono innamorati. “Un vero amore non sa parlare” dice William Shakespeare. Ma, a giudicare dai commenti, forse lo si può scrivere.

Ho incontrato il principe Bolkonsky una sera di primavera, più o meno alla stessa età di Natasha. Ho sentito insieme a lei, affacciata al balcone della sua residenza, l'aria tiepida e profumata, piena di speranze. Insieme siamo diventate donne, ci siamo innamorate e disinnamorate e poi di nuovo e per sempre innamorate del principe Andrej. Qualcuna delle speranze di quella sera d'estate si è congelata nei freddi inverni dell'età più adulta. Ma il profumo delle sere di primavera, quello è rimasto sempre dentro di noi.
Viola

Io ho amato tanti personaggi ma Boccadoro di Hesse credo che incarni il mio personaggio preferito: ciò che ogni essere umano dovrebbe fare nella vita: cercare la propria strada il proprio percorso interiore, la propria terra. Della storia mi ha affascinato il rapporto che Boccadoro crea con Narciso, una specie di simbiosi che li avvicinerà e li allontanerà, alla ricerca di una saggezza interiore.
Cinzia

Si dice che gli amori adolescenziali siano indimenticabili. Forse è vero. Perché ogni volta che mi trovo a pensare al mondo dei libri finisco, inevitabilmente, per riscoprire che il mio amore per la lettura è esploso negli anni bellissimi e terribili dell’adolescenza, e che proprio in quegli anni mi sono innamorato di uno scrittore che non ho più smesso d’amare. Si tratta del tedesco Heinrich Böll. L’ho amato e lo amo alla follia perché mette a nudo il dramma della guerra, e perché mette a nudo, fino al ridicolo, i sentimenti umani e l’incapacità degli uomini di comunicare, qualunque sia la condizione economica, sociale, storica. I suoi libri sono, insieme, schiaffi e carezze. Un po’ com’è l’amore, quello vero. E forse per questo amo Böll così tanto.
Luca

“Holly iniziò la giornata di venerdì alla grande, alzandosi presto. Ma per quanto si fosse coricata piena di ottimismo, eccitata dalle nuove prospettive, venne di nuovo colpita dalla dura realtà del calvario che ancora l'aspettava. Si era svegliata ancora una volta in un letto vuoto e in una casa silenziosa, ma aveva fatto un piccolo passo avanti: per la prima volta dopo più di un mese, non aveva avuto bisogno del trillo del telefono. Come ogni mattina, riabituò la mente al fatto che il sogno di lei e Gerry insieme, con il quale aveva giocato in quelle ultime dieci ore, era solo questo: un sogno” (Cecilia Ahern, "P.S. I love you")
Iolanda

L’amore è energia universale che fa nascere il fiore che è dentro di noi, che trasforma le cose e governa la vita; un fluido energetico che crea armonia e pace. Se gli uomini potessero aprire gli occhi dell’anima e vedere con il cuore cesserebbero le guerre l’odio e vivrebbero in armonia, troverando allora la felicità che continuano invano a cercare nel mondo tangibile.
Loredana

Elinor Rigby è un alter ego letterario di Margherita Giacobino, di cui adoro l'opera omnia. Il libro in questione termina con il dialogo tra la protagonista e la sua endocrinologa. Mentre la dottoressa, che è anche un'amica, spiega a (chi si ricorda più il nome della protagonista!) Lei i rischi che corre se trascura le analisi o se si arrabbia troppo, Lei guarda dei bambini in cortile che giocano a palla, maschietti contro femminucce. Tenendo testa alla sua amica/endocrinologa, incoraggia e impreca le bambine a non farsi fregare dai bambini e non credere che sono per forza più forti. Amo Lei perchè ogni riga del finale di “Un'Americana a Parigi” vorrei averla scritta io e parla della mia vita.
Giusy

Ho un problema, anzi due: i libri che frequento non sono "abitati" da donne delle quali ci si può innamorare e poi, forse per deformazione, ho difficoltà nell'umanizzare i personaggi di un libro al punto di innamorami di loro, mi capita più facilmente di immedesimarmi in un personaggio maschile. In età molto giovane ho avuto un debole per la perla di Labuan (forse grazie anche alla splendida Carole Andrè) in tempi più recenti mi ha colpito molto Clare Abshire, la "moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo" una donna capace di amare davvero oltre ogni ragionevole motivo.
Fabio

Quando è morto ho pianto tanto, come se fosse venuto a mancare un amico in carne e ossa. Sto parlando di Diego, uno dei protagonisti del romanzo di Margaret MazzantiniVenuto al mondo”: il fotografo di pozzanghere, buffo, con le gambe da struzzo, la barba spelacchiata che si faceva crescere per sembrare più grande. Capace di un amore imperfetto eppure così totalizzante. Lo confesso. Il personaggio mi è entrato talmente dentro che avrei voluto calarmi nei panni di Gemma, per potermi innamorare di quel ragazzo che ha saputo conoscerla e accudirla naturalmente come se non avesse fatto altro per tutta la vita e per poter vivere lo stesso amore...
Simona

“C'è un'ape che si posa su un bocciolo di rosa:
lo succhia e se ne va... Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa” (Trilussa)
Lido

“Saprai che non t'amo e che t'amo perché la vita è in due maniere, la parola è un'ala del silenzio, il fuoco ha una metà di freddo” (Pablo Neruda)
Daria

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