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Orson Welles secondo Paolo Mereghetti, il critico del Corriere della Sera a Siena il 29 gennaio

26/01/2010

Critico cinematografico del Corriere della Sera, autore del famoso Dizionario dei film che porta proprio il suo nome e della monografia Orson Welles, introduzione a un maestro, Paolo Mereghetti sarà a Siena venerdì 29 gennaio (Santa Maria della Scala, Sala San Pio, ore 17.30) in occasione della proiezione del film Falstaff - titolo originale Campanadas de medianoche - di Orson Welles. L’appuntamento si inserisce all’interno della rassegna organizzata dal Comune di Siena La città del Sì. Dopo l’incontro aperto al pubblico coordinato dall’assessore Marcello Flores D’Arcais ci sarà la proiezione del film in una versione con sottotitoli in italiano appositamente prodotta.

Il film - Falstaff è l'ultimo film del grande maestro di Citizen Kane (Quarto potere), L'infernale Quinlan,Otello. Rielaborando vari materiali da Shakespeare (Riccardo II, Enrico IV, Le allegre comari di Windsor, Enrico V) e dalle Chronicles of England di R. Holinshed, Welles crea una grande favola allegorica sul potere e le sue perverse logiche. Alla morte di Enrico IV gli succede sul trono inglese il figlio Hal che diviene re con il nome di Enrico V. Una volta sovrano Enrico V per la ragion di Stato rinnega l’amicizia ed il sodalizio con il vecchio compagno di sregolatezze Sir. John Falstaff condannandolo all’esilio. Il film conquistò il gran premio della giuria del Festival di Cannes. Falstaff è pressoché introvabile in DVD nei normali circuiti commerciali e non se ne conosceva una versione originale sottotitolata in italiano.

Il mereghetti – Sconfitto, umiliato, rinnegato, Falstaff diventa il più shakespeariano dei personaggi wellesiani proprio perché finisce per identificarsi con lo stesso regista, in un’osmosi che passa dal testo teatrale a quello cinematografico per chiudersi con il rimando alla vita stessa: “Quando non sarò più di questo mondo, tu mi dimenticherai”, dice Falstaff a Dolly, e in questa constatazione Welles racchiude non solo la tragicità del suo personaggio più riuscito, ma anche del testamento della sua sconfitta di uomo e di cineasta (P. Mereghetti Orson Welles. Introduzione a un maestro, Milano Rizzoli 2008).

Simona Trevisi

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