Un libro che ricostruisce la storia del tradimento «moderno» inteso come rottura del patto che unisce i cittadini alla propria patria. È “Traditori. Una storia politica e culturale” (Il Mulino), l’ultima fatica di Marcello Flores che verrà presentata martedì 5 maggio alle ore 17.00 nella Sala Storica della Biblioteca degli Intronati di Siena (Via della Sapienza, 5). Dialogano con l’autore Gabriella Piccinni, docente di Storia Medievale all’Università di Siena e Marco Ventura, docente di Diritto delle religioni e di Diritto canonico all’Università di Siena. Introduce e presiede Roberto Barzanti.
Il volume - In ogni epoca il tradimento è stato considerato il crimine peggiore. Questo libro ricostruisce la storia del tradimento «moderno», quello che s’impone attorno alla metà del Settecento e si diffonde con le rivoluzioni americana e francese, quando si perfeziona una concezione del tradimento politico come rottura del patto che unisce tutti i cittadini alla propria patria. Ma chi è davvero un traditore quando si combatte per l’indipendenza del proprio paese o quando si vuole rovesciare un governo e cambiare radicalmente lo stato? Dalla rivoluzione americana alla Grande Guerra, un’affollata galleria di casi, tratti sia dalla storia europea sia da quella di Stati Uniti, Giappone, Argentina, Messico, sia dalla storia della colonizzazione in Cina, Sudafrica, India.
L’autore - Marcello Flores insegna Storia dei diritti umani e Storia della cultura nell’Università di Siena. Per il Mulino ha pubblicato «Il secolo-mondo», «Storia dei diritti umani» e «Il genocidio degli armeni» (nuova edizione 2015).
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