C’è chi sostiene che la lingua sia adatta per affermare concetti, ma che per esprimere i sentimenti funzioni decisamente meglio il dialetto. Niente male la provocazione, magari per riaprire un dibattito che a più riprese ha trovato opinioni diverse tra i letterati.La questione, peraltro, ha radici profonde di secoli. Almeno dal Trecento, quando – grandi complici Dante e Petrarca, successivamente l’Ariosto – il dialetto toscano diventa lingua italiana ancor prima che l’Italia esistesse. Inizia così l’opposizione tra lingua e dialetti. (...)
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