Le culture della Repubblica per l’Europa. Quindici fondazioni lanciano un progetto per il futuro

Quindici tra le fondazioni che portano i nomi più prestigiosi delle culture della Repubblica, dalla Fondazione Circolo Rosselli, alla Gramsci, alla Sturzo, alla Socialismo, alla La Malfa, alla Einaudi di Roma e a varie altre, hanno promosso un documento: “Le culture della Repubblica per l’Europa” che si propone la difesa della costruzione europea, considerata indispensabile punto di riferimento per l’Italia, attraverso la riforma e il rilancio della sua politica economica e sociale. Come sottolinea Valdo Spini, presidente della Fondazione Circolo Rosselli, “Noi rappresentiamo culture che si sono confrontate tra loro anche aspramente per vari decenni nella vita della Repubblica. Oggi sentiamo il bisogno di non ridurci a testimoni del passato ma dimostrarci capaci, tutte insieme, di reazione e di progettualità nel presente. “

Il manifesto - L’analisi sottostante al documento è che l’Unione Europea è entrata in crisi sotto i colpi della globalizzazione, in particolare dopo la crisi finanziaria ed economica del 2007-2008 e l’inizio dei grandi processi migratori. Ma senza una dimensione europea non siamo in grado di reagire a queste crisi. Così continua Spini: “E’ evidente che se l’Italia si concentra tutta sulla richiesta di maggior deficit non può porre all’Unione Europea quei problemi di profonde riforme economiche e sociali che la rendano capace di avere una politica che incoraggi e rimotivi i suoi cittadini. Siamo consapevoli dell’incapacità di previsione di questi fenomeni da parte delle classi dirigenti, ma non vogliamo buttare via il bambino con l’acqua sporca”. “Noi - conclude Spini- sentiamo il bisogno non di retorica ma di proposte politiche e programmatiche estremamente concrete. Su queste sentiamo il bisogno di aprire un dibattito. Il documento “Le culture della Repubblica per l’Europa” sarà presentato e discusso Giovedì 7 marzo alle ore 17 presso l’Istituto Sturzo, via delle Coppelle 33 Roma. Introdurranno: Nicola Antonetti dell’Istituto Sturzo, Giorgio La Malfa per la Fondazione Ugo La Malfa, Elena Paciotti per la Basso, Silvio Pons per la Gramsci, Valdo Spini per la Circolo Rosselli.