La cultura tuareg sbarca a Firenze, dal 4 al 6 luglio alle Murate il Festival au Desert

Torna a Firenze il Festival au Desert/Presenze d'Africa. Con una duplice valenza: portare in Italia, come ogni anno dalla sua fondazione, la cultura tuareg e il meglio della world music e, allo stesso tempo, ricordare la tragedia del Mali che quest'anno, per la prima volta, ha impedito al Festival au Desert di Timbuctu' di avere luogo. Dal 4 al 6 luglio il complesso Le Murate del capoluogo fiorentino ospiterà artisti maliani, africani, europei e internazionali, ma farà anche da palcoscenico a una serie di incontri e confronti in cui sarà possibile conoscere e approfondire non soltanto la musica, ma anche il cibo e l'artigianato di quest'area.

Il festival - A esibirsi saranno, fra gli altri, i musicisti tuareg Tadalat (band rivelazione al Festival au De'sert 2012 di Timbuctu'), il polistrumentista e cantante di origine marocchina Aziz Sahmaoui (collaboratore di Joe Zawinul e fondatore del gruppo University of Gnawa), il balafonista Lansine' Kouyate' (figlio della nota cantante maliana Siramori Diabate'), il cantautore 'world' Piers Faccini e Roy Paci. Nato per rinsaldare i rapporti tra i musicisti del Nord e quelli del Sud del Mali - dopo la pacificazione dell'area settentrionale che segui' le insurrezioni tuareg degli anni '90 - il festival del deserto avrebbe dovuto portare a una maggiore apertura del Mali del Nord sul mondo esterno. Nel corso degli anni la manifestazione ha attirato anche molti artisti di fama internazionale tra cui Bono degli U2, che nel 2012 si esibi' in occasione della 12esima edizione, o l'ex voce dei Led Zeppelin, Robert Plant. Con lo scoppio del conflitto, il festival si è trasformato in Festival en Exil, dove il messaggio di incontro e riconciliazione tra i popoli tuareg e maliani è stato "trasportato su una rete internazionale che collega il Sahara al Mediterraneo, l'Europa all'America, sotto il segno della cultura e della musica del deserto", come spiegano gli ideatori.