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Due volumi che affrontano temi fondamentali legati alla Resistenza e alla deportazione. Un toccante tributo alla memoria dei partigiani e delle partigiane che hanno sacrificato le proprie vite nella lotta per la liberazione del Paese e il dramma di un popolo che Mussolini vuole annientare cancellando la cultura, le tradizioni, la lingua.
Di questo si parlerà nella seconda giornata di presentazioni di libri nell’ambito della rassegna “La Biblioteca della Memoria”, venerdì 21 marzo alle 18, nella Casa della Memoria (via Livornese, 42). Ospiti del pomeriggio gli autori Emilio Chiorazzo che presenterà il suo libro intitolato "I Lucani della Resistenza. Donne e uomini che sognavano la libertà" (Edigrafema) e "Vita del confinato Luigi Spacal che davanti alla morte diventò pittore" di Nicola Coccia (ETS, 2024). Introdurrà l’incontro, Raffaele Donati, consigliere comunale con delega alla Cultura della Memoria. L’ingresso è libero.
Durante l'incontro, i due autori discuteranno dei temi trattati nei rispettivi libri, offrendo una riflessione profonda sulla storia, la resistenza e l'importanza della memoria storica per le generazioni future.
“I Lucani della Resistenza. Donne e uomini che sognavano la libertà" è un toccante tributo alla memoria dei partigiani e delle partigiane lucane che hanno sacrificato le proprie vite nella lotta per la liberazione del Paese. Maria Blasi è una sposa bambina. Per seguire il suo Giovanni sui monti del Piemonte, dove si è aggregato con i partigiani, lascia il paesino lucano e il figlio di pochi anni. Attraverso testimonianze dirette, ricordi di sopravvissuti e documenti storici, viene tracciato un ritratto di “storie minime, di piccoli eroi”, paladini sconosciuti che contro l’ingiustizia del regime nazifascista hanno pagato con la vita.
Il secondo libro parla del dramma di un uomo che è il dramma di un popolo che Mussolini vuole annientare cancellando la cultura, le tradizioni, la lingua. Luigi Spacal, triestino, con genitori sloveni, viene arrestato per cospirazione nei confronti dello Stato e condannato al confino ad Accettura, sulla montagna materana, dove trova lavoro da un falegname. La storia di Spacal racconta le vite di molti uomini. Per questo la sua storia diventa la testimonianza di un’epoca.
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