“Una Versilia nascosta e inquieta” è il filo conduttore del nuovo romanzo dalle tinte noir di Ettore Neri “L’inchiesta di San Lorenzo” edito da Sem Libri che sarà presentato venerdì 23 febbraio alle 17 a Forte dei Marmi (Giardino d’Inverno di Villa Bertelli) con Massimo Marsili della Fondazione Tobino, e sabato 24 febbraio alle 17.30 a Firenze (Libreria Gioberti) con il giornalista Fabrizio Lucarini.
Ettore Neri, oltre che scrittore è attualmente manager nella sanità privata, con “L’inchiesta di San Lorenzo” si cimenta per la prima volta con una commedia dagli intrecci gialli ambientata in Versilia, in particolare a Seravezza, comune di cui è stato sindaco dal 2006 al 2016. Il libro inizia da una apparentemente inspiegabile indagine per omicidio, quella del professore universitario Ermete Rosi all’apparenza senza nemici e con la passione per la bicicletta, trovato morto carbonizzato nei boschi intorno Seravezza dopo un incendio. Un ritrovamento che manda in frantumi la tranquillità del paese dove tutti si chiedono se sia stato un incidente o un omicidio. Ma in questa seconda eventualità non ci sono indizi, testimoni e tanto meno dei moventi. Ad occuparsi del caso è il comandante della locale stazione dei Carabinieri, il trentacinquenne Nicodemo Gatti. Un investigatore di razza ma poco socievole e dal carattere spigoloso con in più una vita sentimentale travagliata tanto che il suo incarico assomiglia tanto a un trasferimento punitivo. La morte di Ermete Rosi, però, cambia tutto. Comincia così un’indagine nelle pieghe di quella Versilia interna che ha poco a che fare con il mondo patinato ed effervescente della riviera. Una terra aspra, popolata da personaggi intensi e sinceri, a volte ambigui e incoerenti, sempre alle prese con le proprie debolezze, stranezze, inquietudini. Un’inchiesta che alla fine, pezzo dopo pezzo come in un puzzle, trova la sua soluzione sorprendente e inattesa con una narrazione dalle mille sfumature che solo chi vive nella provincia più profonda, in questo caso la Versilia ma potrebbe essere qualsiasi altra provincia italiana, può cogliere e raccontare.
“Ci sono diversi personaggi della mia storia – spiega Ettore Neri - che traggono spunto, più o meno evidente, da persone che realmente vivono e sono attive in questa parte della Versilia, ma ciò che fanno e cosa dicono nel romanzo non ha niente a che vedere con la loro vita reale. Invece la parte veramente autobiografica sono i luoghi che credo di aver reso ben riconoscibili e in particolare le nostre colline, le montagne e i fiumi”.
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