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L’identità della nazione da Dante a I Promessi Sposi. Conferenza di Bizzocchi e Conti a Palazzo Strozzi

Firenze

02/02/2023

Un incontro finalizzato ad approfondire la conoscenza de “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni e della produzione dantesca visti nell’ottica dell’identità della nazione. È quello promosso dal Gabinetto Scientifico Letterario G. P. Vieusseux per venerdì 3 febbraio, ore 17, a Firenze, nella Sala Ferri di Palazzo Strozzi. Parteciperanno Roberto Bizzocchi, autore del saggio “Romanzo popolare. Come I Promessi sposi hanno fatto l’Italia” (Laterza), e Fulvio Conti, autore del volume “Il Sommo italiano. Dante e l’identità della nazione” (Carocci). Intervengono Erminia Irace dell’Università di Perugia, Luigi Mascilli Migliorini dell’Università L’Orientale di Napoli e Duccio Tongiorgi dell’Università di Genova.

Romanzo popolare - Forse perché lo leggiamo troppo presto o forse perché siamo costretti a farlo a scuola, sta di fatto che, in generale, abbiamo una opinione abbastanza grigia e sfocata de “I Promessi sposi”. Spesso ci rimanda un’immagine di compunzione religiosa e di moderatismo accomodante simile a certe vecchie fotografie che troviamo nelle case dei nostri nonni e che faticano a parlarci ancora. Roberto Bizzocchi invita a (ri)leggere l’opera di Manzoni in modo un po’ diverso dal solito, cioè in compagnia non di un letterato, ma di uno studioso di storia d’Italia. Scopriremo così che i Promessi sposi hanno un carattere fortemente politico e ci dicono moltissimo sulla nostra storia, non solo quella del Seicento, sul nostro carattere nazionale, sull’impronta che il cattolicesimo ha lasciato, nel bene e nel male, nella nostra coscienza morale. Torneranno alla luce l’importanza e il valore del messaggio ideologico al cuore di questo romanzo: una morale privata basata su libertà di scelta e responsabilità individuale, per uomini e donne; un illuminato senso della misura nella valutazione delle cose del mondo, ma con una consapevolezza acuta della giustizia e dell’ingiustizia dei contesti sociali e delle azioni dei singoli.

Il sommo italiano - Il precursore dell'unità italiana, simbolo principe dell'identità nazionale, amato dai patrioti romantici e dai fascisti. Il ghibellino fustigatore della Chiesa, bandiera dell'Italia laica. Ma anche il Dante guelfo capace di incarnare l'idea di una cattolicità trionfante. Infine, il Dante pop del cinema, della pubblicità, dei fumetti, icona polisemica del nostro tempo, punto di riferimento incredibilmente attrattivo anche nell'età di internet e della globalizzazione. Le declinazioni che il mito di Dante ha avuto dal Settecento a oggi ci aiutano a capire qual è stata l'evoluzione del sentimento patriottico. Il poeta ha incarnato la passionalità e la forte contrapposizione politica che caratterizzano la storia del nostro paese nel lungo periodo. Dante ha unito, ma al tempo stesso ha diviso. In ogni caso, mai ha lasciato indifferenti le molte anime della nazione.
 

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