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In mostra dopo il restauro, 12 busti riccardiani esposti in Palazzo Medici a Firenze fino al 30 luglio

28/06/2013

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Dodici antichi marmi della collezione della famiglia Riccardi tornano alla luce grazie al restauro effettuato a seguito di un corso formativo della Scuola professionale Edile di Firenze, promosso dalla Provincia di Firenze grazie ai fondi europei destinati al lavoro e formazione per l’artigianato.

Il restauro - I busti e ritratti, parte dei quali del I e II sec. d.C. ed alcuni del XVI-XVII secolo, saranno esposti fino al 30 luglio 2013 nella mostra “Antichi marmi. Dei e Imperatori della collezione Riccardi” nel Cortile dei Muli di Palazzo Medici Riccardi. Le opere sono state riportate al loro antico splendore grazie al lavoro di dodici giovani professionisti che hanno effettuato il corso di “Analisi, progetto e interventi di manutenzione e conservazione di elementi lapidei”. Le operazioni di restauro si sono svolte nel laboratorio PTColor di Firenze, azienda di eccellenza nella conservazione dei beni artistici. Le 120 ore dedicate all’attività pratica, coordinate dall’insegnante Katrin Ulrich, hanno seguito le 75 ore di lezioni teoriche incentrate su museologia, teoria e storia del restauro, climatologia, tecnologia dei materiali e del restauro, con un approfondimento sulla storia della collezione dei Riccardi, che ha permesso un maggior rispetto nel recupero dei pezzi antichi sui quali si è operato.

La mostra - A cura di Fabrizio Paolucci e Alessandro Muscillo, la mostra ha unito una crescita culturale che si è sviluppata in due direzioni: da un lato sono state valorizzate professionalità e competenze di un antico mestiere che vanta a Firenze pregiatissime origini, dall’altro è stato recuperato parte di un patrimonio artistico che torna alla vita. L’allestimento dell’esposizione è stato concepito secondo un gioco di sguardi dei personaggi ritratti nelle sculture marmoree: i busti sono rivolti l’uno verso l’altro in una tensione visiva simbolica che umanizza le figure, le rende vive, mobili a dispetto della loro fredda materia, animate dall’energia accattivante della loro stessa bellezza. Al termine dell’esposizione le opere potranno ritornare nella loro “casa”, saranno infatti ricollocate nella Limonaia, nel Cortile di Michelozzo e negli interni di Palazzo Medici Riccardi.

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