Il silenzioso passaggio di Tabucchi dall’Isola del Giglio

Chissà dove Antonio Tabucchi concepì l’immagine del signor Pereira in riflessione davanti al mare. Forse proprio mentre si trovava di fronte alle acque frastagliate dalle onde dell’Arcipelago toscano. Ci piace immaginare che Pereira possa essere nato lì, di fronte al mare, magari durante la permanenza di Antonio Tabucchi all’Isola del Giglio quando, nel 1969, lo scrittore insegnò lettere alla scuola media gigliese. Ben prima di intraprendere la carriera di docente universitario e di vincere il premio Campiello con il libro – appunto - “Sostiene Pereira”.

Tabucchi al Giglio - Un anno dopo la scomparsa di Antonio Tabucchi (25 marzo 2012), il ricordo dello scrittore - toscano di nascita ma portoghese d’adozione – è un segno indelebile nella memoria storica del Giglio. Come un tocco, silenzioso, ma che arriva nel profondo. È di Giuseppe Ferraro, allora segretario della scuola media di Giglio Porto, la scoperta del passaggio di Tabucchi sull’isola. Un professore schivo, così lo ricorda Ferraro, anche perché solo per pochi mesi Tabucchi soggiornò al Giglio nel 1969, prima di tornare alla terraferma e alla gloria letteraria contemporanea. Una presenza rispettosa e riservata, quella di Tabucchi, riconosciuto da Ferraro solo dopo aver visto la figura dello scrittore in un suo volume e consultato archivi e registri scolastici. Altre testimonianze sui mesi gigliesi di Tabucchi non sembrano essercene: c’è tanto silenzio. E dove regna la quiete c’è spazio per le riflessioni. Le stesse che ci fanno scavare nel nostro io e quelle che, ci piace immaginare, possano aver fornito gli spunti a Tabucchi per far nascere Pereira in quelle acque, azzurre e frastagliate, dell’Arcipelago toscano.

Andrea Frullanti