«Questo è il racconto in tempo reale di una storia sconosciuta. Una storia ancora da scrivere, forse una di quelle delle quali non vuoi sapere il finale perché... beh, come potrebbe esserci un lieto fine? Eppure oggi, giorno zero, giorno in cui mi è stata diagnosticata una leucemia linfoide, ho voglia di scrivere tutte le mille e più pagine della mia vita”. Inizia così il diario della giovane Maddalena Sinatti. La sua storia riparte da qui, da dove si era interrotta, nel giorno zero in cui ha scelto il sorriso, la forza, la speranza. Questo diario ora è diventato un libro, “Giorno zero” (Edizioni Cantagalli), ed è il dono più grande che Maddalena potesse lasciare; il dono di una speranza infinita, quella di una giovane donna che ama la vita nei suoi dettagli, nei suoi anfratti più remoti, nei recessi più segreti. Una vita di meraviglie. La meraviglia delle piccole, piccole cose.
La presentazione – Il libro verrà presentato martedì 9 maggio alle ore 17.30 nella Sala storica della Biblioteca degli Intronati in via della Sapienza 3. Intervengono Duccio Balestracci, Università degli Studi di Siena, e Alessandra Lucenti Fei, medico chirurgo. Modera Gaia Tancredi, giornalista e presidente LILT Siena.
Il diario - «Penso alla vita, alla mia, a quella di ogni altra persona sulla terra... e mi commuovo. Non sapevo vedere il valore di tutto questo... i miei occhi non riuscivano a vedere in tanta luce. È nella discesa nell’oscurità, che inizi a capire. Non hai più appigli, non hai fughe, solo la realtà cruda e vera.
Avverto un estremo bisogno di attenzione, a tutto, per tutti. […] Sento il bisogno di dedicare le forze alle cose piccole, ad un sorriso, ad un tocco felpato, ad una forchettata di pasta al pomodoro e al sugo sul mento. Alla pizza, una buona e croccante pizza appena sfornata. Al profumo del basilico fresco, dell’origano su ogni pietanza. La gioia delle piccole cose oggi parte dal cibo. Mai come in questo momento sento la mancanza di quella libertà, che è tra le più concrete, di nutrirmi di quello che amo. Anima e corpo. Ho bisogno di quei baci a fior di pelle o profondi che solo una bocca può darmi. Di quel gusto speziato e fruttato della birra artigianale al farro, dei respiri a pieni polmoni dell’aria di mare, dei pancakes della domenica mattina. Non si comprende appieno il valore di qualcosa fintanto che la si possiede. Non si comprende cosa intendano i vecchi, quando dall’alto della loro saggezza dicono “L’importante è la salute”... perché noi l’abbiamo! Io non ce l’ho, e ho perso tanto in così poco tempo. Ho perso la libertà di ogni singolo giorno, ritrovandola in mille e più piccole, piccole cose. Non lascerò che niente cambi la mia scoperta, il mio sentire, così nuovo e delicato. In un momento della mia vita di stallo, di incertezze, come una falce è giunta una malattia, tremenda, e mi ha dato quello che non riuscivo a trovare. Ha risposto a domande irrisolte da anni, a quesiti difficili mai sbrogliati, mai contemplati. Sono una giovane donna che ama la vita nei suoi dettagli, nei suoi anfratti più remoti, nei recessi più segreti. Una vita di meraviglie. La meraviglia delle piccole, piccole cose».
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