“Henri Cartier-Bresson. Photographer” a Lucca l’antologica con gli scatti perferiti dall’artista francese

I campi di deportazione di Dessau, gli ultimi giorni del Kuomintang in Cina, il funerale di Gandhi, il funerale di un attore di Kabuky in Giappone, ritratti di Sartre, Capote, Ezra Pound e Matisse, immagini di paesi e città, da Istanbul a Siena, dal Messico alla Siberia, uniti a una galleria di dettagli umani, a una raccolta di emozioni legate alla spensieratezza dei bambini, ai sogni degli innamorati, al precario riposo di personaggi inseriti in una quotidianità. Sono alcuni degli scatti di Henri Cartier Bresson che saranno esposti dal 22 giugno al 3 novembre al Lucca center of contemporary art, per un'antologica dedicata al celebre fotografo intitolata “Henri Cartier-Bresson. Photographer”.

L’esposizione - In mostra ci sono immagini scelte dallo stesso artista francese per un volume, pubblicato nel 1979 e intitolato Henri Cartier-Bresson. Photographe''. «Fotografare - scriveva Henri Cartier-Bresson - è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà di percezione convergono davanti alla realtà che fugge: in quell'istante, la cattura dell'immagine si rivela un grande piacere fisico e intellettuale. Il tuo occhio - diceva ancora - deve cogliere la composizione o l'espressione che la vita ti offre in quel momento, e devi sapere quando fare click. E' in quel preciso istante che il fotografo diventa creativo il momento. Una volta che lo hai perso, se n'è andato per sempre».