È Giulio Meotti, con il saggio “La fine dell’Europa. Nuove moschee e chiese abbandonate” (Edizioni Cantagalli), il vincitore del Premio Capri San Michele 2017 nella sezione attualità. Lo scrittore e giornalista de Il Foglio ha intrapreso un compito impopolare ma necessario nel mettere a nudo la verità allarmante sul declino demografico dei popoli europei indigeni.
Il saggio - La risposta della nostra classe politica è quella di scrollare le spalle e dire “che importa?”. Come sottolinea l’autore, la nostra incapacità di riprodurci non è causata dalla povertà o dalla debolezza genetica. Al contrario, ciò è dovuto alla ricchezza, all’indolenza e alla voglia di aggrapparci alla sicurezza dello stato sociale. Ci ritiriamo dal lavoro il più presto possibile, e persino i giovani sono inclini a considerare i figli come un peso che è meglio evitare. Questo atteggiamento verso i bambini è l’opposto dell’atteggiamento religioso, e, come dimostra Meotti, è proprio l’indebolimento della fede cristiana ad aver portato i cittadini europei a smettere di fare figli. Possiamo fare qualcosa per questo problema? Una cosa è certa, senza il coraggio di essere ciò che siamo, e di trasmettere la nostra eredità ai nostri figli, noi europei siamo destinati a scomparire. E con noi scomparirà la più grande civiltà che il mondo abbia mai conosciuto. Con un saggio di Roger Scruton, filosofo inglese, e di Richard Millet, scrittore francese, ex editor di Gallimard.
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