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Fenomenologia di Sanremo. Evasione, costume e tanti violini

24/02/2014

Lella Costa (foto da comunicato stampa)

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Per coloro che amano la canzone, il pop, la musica leggera e quella pesante, quasi fossero, quei generi, kili da bilanciere (beh, oggi, anche l’anima ha da essere palestrata)…, il Festival di Sanremo risulta imperdibile. Magari perché l’infiorata kermesse rappresenta l’opposto della musica che veramente ci piace o, forse, perché stupisce quel dispendio di energie – bravi musicisti, luci e scenografie imponenti, autori grandi firme – finalizzato a così poco. Accade un po’ come quando ai matrimoni qualcuno si premura di informare gli invitati quanto sia costato il vestito della sposa (un’esagerazione!) mentre la poverina incede goffa e inadeguata nel suo tripudio di haute couture, e la mamma piange, e il babbo si rianima inspirando dopobarba. Quanto spreco!

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