Se volessimo impicciarci dei nessi tra arte e letteratura, il catalogo sarebbe indubbiamente ricco. Prendere un’opera d’arte a “protagonista” (o tantomeno a pretesto) di un romanzo è operazione da sempre praticata e, soprattutto negli ultimi tempi, anche fin troppo abusata. Basti pensare ad alcuni best-seller come “La ragazza con l’orecchino di perla” di Tracy Chevalier, ispirato all’omonimo quadro di Vermeer (altrimenti detto “La ragazza col turbante”) oppure, sempre della medesima autrice, “La dama e l’unicorno”, in tal caso suggerito dagli arazzi che si conservano al Musée du Moyen Age di Parigi.
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