Guido Cerontetti già residente a Cetona dal 1983 ha ricevuto dal consiglio comunale la cittadinanza benemerita. Di Ceronetti è stato scritto molto, definito un filosofo, un teatrante, un traduttore, un saggista, un giornalista e un poeta, mentre lui si autodefinisce uno che scrive o un’artista. Forse artista è l’espressione che più si addice ad un uomo che ha fatto della parola un’esperienza di vita. Come un caleidoscopio, la parola artista, comprende le migliaia di sfumature dell’uomo e del mondo di cui Ceronetti ha scritto. Il titolo del suo ultimo libro è “Le ballate dell’angelo ferito”. Ceronetti ha composto molto in forma di ballate e questa raccolta è metafora della vita e del sentire ceronettiano. L’angelo ferito incontra lo scrittore così come incontra qualunque uomo voglia lasciarsi prendere per mano, perché ognuno è un ferito qualsiasi. Ceronetti pessimista, malinconico e a tratti capace di un’ilarità sorprendente e stupefacente, è “l’intellettuale la cui produzione passerà alla storia del novecento italiano” come lo ha definito il filosofo Giovanni Marinangeli. Tra qualche secolo i lettori studieranno e si appassioneranno all’opera ceronettiana che ha lasciato il segno, perché come ha detto Ceronetti “ci sono poeti che non possono parlare a nessuno, ma esistono e sono esistiti poeti che parlano a tutti”. Un autorevole critico letterario come Pietro Citati ha scritto: “in una società che non sente più il posto della tragedia, Ceronetti chiede alla letteratura di gridare con voce interrotta dall’ammirazione e dall’orrore quella tragicità dell’esistenza che nessuna religione, nessuna utopia, nessun arte potranno mai attutire”.
Ceronetti e i cetonesi - I cetonesi conoscono un artista schivo, timido, un “piccolo uomo dalla penna affilatissima” che da 26 anni cammina per le strade del loro borgo mangiando una mela e con una pila di giornali sotto braccio. Un rapporto e un destino particolare lega lo scrittore di Torino alla provincia senese. Ceronetti si è trasferito a Cetona nel triste periodo della separazione dalla moglie e nei primi giorni di permanenza fu accolto da un gruppo di ragazzi che per un macabro scherzo, gli spararono addosso tutti i colpi in canna di una pistola giocattolo. Ceronetti nella cerimonia di conferimento della cittadinanza benemerita ha raccontato di essere svenuto e di aver sentito un passante dire di lui, a terra dallo spavento, “effettivamente è uno strano”. L’episodio ha suscitato i sorrisi dei partecipanti e Ceronetti ha proseguito il racconto del suo rapporto con Cetona e i cetonesi, confessando che sono mancanti di dolcezza. Ha definito i cetonesi degli etruschi da conoscere perché capaci di grande umanità dopo le diffidenze e l’approccio iniziale, infine li ha paragonati ai senesi, che invece sono dolci e citando Dante Alighieri “gente vana”.
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