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Sarà l’acqua il tema del 38esimo Cantiere Internazionale d’Arte in programma dal 19 al 28 luglio a Montepulciano. Concerti sinfonici, teatro e opera e una dedica al maestro Henze fanno parte del calendario di eventi che l’Unione Europea ha voluto premiare con un finanziamento.
Carmen la gitana - Ispirata al celebre capolavoro di Bizet, va in scena al Teatro Poliziano la prima assoluta di Carmen, la Gitana (20-21 luglio), un’originale opera da camera commissionata dal Cantiere al compositore francese Pierre Thilloy. L’adattamento musicale è pensato per un gruppo strumentale che evoca le atmosfere zingare: nasce così l’Ensemble Tzigano “Lilas Pastia”, composto in chiaro stile cantieristico dall’incontro tra musicisti francesi e solisti provenienti dall’Istituto di Musica della Fondazione Cantiere. Sul podio debutta a Montepulciano il direttore artistico Vincent Monteil, raffinato interprete del repertorio francese che guida anche l’Opéra Studio di Colmar: proprio dall’istituzione didattica dell’Opéra du Rhin e dall’Operavenir di Basilea arrivano i quattro cantanti, mentre i due attori sono della compagnia Villatheatre. La regista Chiara Villa vuole indagare l’attualità della narrazione: “Con questa Carmen dalla teatralità predominante, ci chiederemo se la sua vicenda non è purtroppo familiare nell’Italia di oggi.”
Drei Wasserspiele - Il linguaggio contemporaneo è una prerogativa del Cantiere: quest’anno tocca alla prima italiana dell’opera Drei Wasserspiele (Tre giochi sull’acqua) di Detlev Glanert (26-27 luglio). Il compositore tedesco, già direttore del Cantiere, si è affermato in Europa per la sua duttilità che emerge in questo trittico cameristico. La produzione, realizzata in collaborazione con Musikhochschule Nürnberg, Musikhochschule Köln e Stadttheater Fürth, persegue gli obiettivi didattici che animano la manifestazione poliziana. Sarà Guido Johannes Rumstadt a dirigere l’organico della Musikhochschule Nürnberg, composto da nove cantanti, tre archi, tre fiati, percussioni e pianoforte. Suddivisa in tre episodi, la narrazione si basa sui racconti dello scrittore statunitense Thornton Wilder. La drammaturgia musicale si affida al contrappunto dei colori, cercando una nuova connessione con il testo poetico, sulla base delle ricerche più attuali. La sfida sta nell’inseguire nuovi colori con gli strumenti tradizionali, creando un nesso sinestetico con il flusso dell’acqua. La regia è di Georgios Kapaglou.
I concerti sinfonici - Il maestro Roland Böer guiderà i tre concerti sinfonici che si terranno in Piazza Grande, cuore sociale e culturale della città. Sempre più solido il rapporto tra il direttore di Francoforte e il Royal Northern College of Music di Manchester, formazione residente a Montepulciano; ognuna delle tre serate annovera come solisti uno dei tre artists in residence. Nel primo appuntamento il 19 luglio, tra i brani di Shostakovic e la prima assoluta di Oldrini, si staglia il monumentale Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra di Tchajkovskij, con il virtuosismo pianistico di Markus Bellheim; la chiusura è affidata alla sinfonia detta Renana di Robert Schumann che sulle rive del Reno trova l’ispirazione per realizzare un emblema della musica romantica. Il secondo programma (24 luglio) si muove in equilibrio tra classicismo e modernità: con Ottorino Respighi le radici tradizionali spiccano nel brano Le fontane di Roma. Accanto al recente Fiume senza argini di Glanert, un brano di Elgar che vede impegnato come solista Justus Grimm annuncia la continuità ideale della cultura musicale europea, introducendo quindi il sontuoso La mer di Claude Debussy, tra le pagine sinfoniche più intense del Novecento. Il Concerto di chiusura (28 luglio) rende omaggio alle ricorrenze quest’anno legate a Richard Wagner, Benjamin Britten e Giuseppe Verdi: sette brani tratti da L’olandese volante saranno eseguiti dell’evento più popolare dell’intero festival; il tema dell’acqua purificatrice è rappresentato dal ben noto epilogo catartico dell’opera. Dal repertorio del barone inglese sono scelti invece i Four sea interloudes da Peter Grimes. L’ossequio al compositore di Roncole conclude il finale della manifestazione con l’integrale dell’atto terzo di Aida. Tra i solisti si distinguono qui il soprano Silvye Valayre e il baritono Ralf Lukas.
DA Shakespeare all’attualità - La novità dell’Anteprima Cantiere è al Castello di Sarteano, dove il bosco e la piazza d’armi restituiscono la magia shakespeariana per l’allestimento de La tempesta. L’adattamento di Laura Fatini e Gabriele Valentini contempla un coro di spiriti e marinai che agiscono tra il pubblico, portando l’azione su quattro distinti palchi (le spiagge dell’isola) per poi confluire sulla scena centrale, dove il perdono di Prospero unisce ciò che la furia della tempesta ha separato (16-21 luglio). La malattia della famiglia M è invece la nuova produzione di Carlo Pasquini, risultato della collaborazione tra la Fondazione Cantiere e l'Accademia degli Arrischianti di Sarteano. La commedia in un atto unico del regista e drammaturgo poliziano apre uno scorcio sull’ordinaria anormalità di una famiglia italiana di provincia, che vive alla deriva tra lo spazio urbano e i non luoghi della memoria ([27-28 luglio).
Omaggio a Henze - Quella del 2013 è la prima edizione del Cantiere dopo la scomparsa del suo padre fondatore Hans Werner Henze. Doveroso quanto sentito l’omaggio che Montepulciano vuole rivolgere all’ideatore di un progetto più che mai vitale: una celebrazione creativa costruita grazie all’impegno di Fabio Fassone. Sarà Gastón Fournier-Facio il 28 luglio a coordinare un happening al Teatro Poliziano: chiamati a raccolta nomi e personaggi che hanno fatto la storia del Cantiere, si susseguiranno testimonianze e confronti in un pomeriggio che si chiuderà con la Piccola suite tratta da Pollicino: Luciano Garosi guiderà l’esecuzione della giovane Orchestra Poliziana formata all’interno di quell’Istituto di Musica che Henze aveva voluto rigenerare. Un tributo teatrale si terrà al Poliziano il 23 luglio a cura di Antonio Fatini: l’autore, stimato da Henze, ha raccolto scritti autografi e riflessioni che il celebrato maestro ha lasciato nella città toscana; a partire da quei documenti, è possibile imbastire una performance che vuole approfondire gli aspetti più intimi e profondi del rapporto tra Henze e Montepulciano. Sono inoltre previste proiezioni video emerse da un’accurata ricerca di Mauro Conti e installazioni fotografiche nei luoghi simbolo della città.
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