Dopo tanti anni riemerge l’idea di Don Milani di onestà, democrazia e libertà nella politica, che ha lasciato come messaggio a futura memoria e che oggi appare più attuale che mai alla luce della caduta delle ideologie ottocentesche e dell’impazzimento di quella liberale. A meno di un anno dalla sua morte, Don Milani invita a Barbiana un giovane socialista, l'Autore del libro, perché aveva dimostrato nei fatti indipendenza di giudizio e testardaggine rispetto alle idee degli oppositori. Gli consegna quello che è il suo testamento politico composto da una serie di principi: "il decalogo di Barbiana" che indicano una direzione morale per sviluppare la democrazia verso traguardi molto avanzati per l'Italia e non solo. Alessandro Mazzerelli ha raccolto stenograficamente le parole del priore di Barbiana in un colloquio memorabile, alle istruzioni del quale ha cercato di dedicare la vita nei limiti delle sue possibilità. La visione politica di Don Milani è intessuta di principi morali molto alti.
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