“In quel momento sentì che avrebbe dovuto ricominciare tutto da capo e da solo. Cancellare vecchi bavosi, la mamma moribonda, il prete carogna, i falsi amici e tutto il resto non sarebbe stato facile, forse sarebbe stato meglio fosse caduto dal ponte. Pensieri di morte si erano accasati nella sua testa di ragazzo”.
Anni ‘60, campagna toscana. Una compagnia di amici si affaccia alla vita e inizia le prime scoperte, il gioco, la sfida, le pulsioni sessuali. Hanno il destino segnato, finire a lavorare in vetreria dopo essere transitati dalla parrocchia del minaccioso don Enzo. Bebe, Soriano, Sguancia, l’Armeno, Gano, Fromba, ogni estate si ritrovano lungo il fiume che attraversa il paese e si tuffano dal Masso Bianco. Ma presto su quelle rive si affaccerà la crudeltà degli adulti. Una sera Sguancia viene picchiato non si sa da chi e Soriano è trovato morto sotto un ponte dopo una piena del fiume. Intanto, in paese, Giulia nasconde un tremendo segreto.
Toccherà a Bebe, ragazzo sensibile e sessualmente confuso, risolvere sulla propria pelle i misteri che coinvolgono il mondo infestato da orchi adulti prima di trovare nell’amore la chiave per liberarsene, lasciando dietro di sé il ricordo del paese e dell’amato fiume.