Durante i suoi quasi sessant’anni di carriera, l’acclamata poeta Eavan Boland è diventata nota per la sua squisita capacità di intrecciare mito, storia e vita quotidiana di una donna comune, in una poesia affascinante. Voce essenziale sia nella letteratura femminista che in quella irlandese, elogiata per la sua “precisione tagliente” e per la “straordinaria simpatia e calore umano” (J.D. McClatchy). Il suo ultimo volume, The Historians, è il culmine dei suoi temi distintivi, ed esplora i modi in cui le storie nascoste, a volte del tutto cancellate, della vita delle donne possono farci ripercorrere e rivedere il nostro senso del passato. Due donne bruciano lettere in un cortile. Un poeta morto troppo giovane. La parabola di una madre per sua figlia. Boland ascolta le donne che non hanno avuto un ruolo attivo nel modo in cui le loro storie sono state raccontate. Queste narrazioni straordinarie e intime si rivolgono al futuro attraverso la memoria, la rabbia e l’amore in modi che mettono in discussione il resoconto ufficiale che chiamiamo storia.
Traduzione di Andrea Sirotti e Giorgia Sensi.