Casa Editrice: Prospettiva editrice
N. Pagine: 108
Formato: Brossura
"Il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente". (Papa Francesco)
Il titolo del libro nasce da Chandra Livia Candiani. E si completa così come è detto all’interno: …spaccarsi, sminuzzarsi, offrirsi, per avere e dare luce. “Il silenzio è cosa viva” è il titolo del libro di questa autrice, che abbiamo letto insieme all’inizio del lockdown. Con altrettanta attenzione abbiamo elaborato articoli con input di autori vari, e al termine del lockdown il documento della Commissione CEI “E’ risorto il terzo giorno”. Nel nostro libro ci sono riflessioni filosofico-spirituali che abbiamo scritto in tempo di oscurità e paura, ascoltando il silenzio, il mondo, le persone, gli eventi molto bui. Lo scopo della pubblicazione è di non disperdere quanto abbiamo percepito e vissuto in questo strano tempo. In fondo abbiamo fatto due grandi esercizi: uno è stato l’immersione nel Mistero Pasquale che da sempre vuole caratterizzare la nostra proposta di spiritualità (il dolore del Venerdì, l’attesa del Sabato, la gioiosa speranza e la Luce della Pasqua). L’altro esercizio è stato tenere gli occhi aperti come il gufo nel buio della notte e intravvedere le luci della speranza. Certamente la motivazione più profonda è detta nel sottotitolo: in tempo di pandemia, siamo tutti fragili, tutti uguali, tutti preziosi. La via della proposta cristiana non si ferma a “tutti fragili e tutti uguali”. La fragilità è stata la scoperta sorprendente del nostro vero umano. L’essere uguali ci ha visti fratelli e sorelle nel vivere la paura e “il tutti a casa”, ma non il vivere la stessa sorte. Basti pensare ai morti, agli anziani, alla difficoltà di tenere aperto almeno un poco la relazione con le persone care. L’essere preziosi è la luce che è emersa dalle crepe delle paure. Da sempre l’annuncio cristiano ha messo in risalto la preziosità della persona, perché espressione dell’amore di un Dio che non abbandona nessuno, si fa dono gratuito a tutti, un amore reale e fedele manifestato in Cristo e donato nel suo Spirito. Accanto alle riflessioni di Anna Maria e di Cristiana, troviamo persone che hanno voluto offrire la loro risonanza del faticoso periodo di prova; da Riccardo Ferrati che scrive una lettera al male invisibile (Covid-19) come introduzione al libro, alle altre testimonianze riportate da pag. 88 in poi: compresi alcuni giovani e due bambini di 9 e 10 anni. Le autrici hanno voluto dare la parola a quanti hanno accettato di esprimere la loro ricerca, la loro fede, la loro speranza, la riscoperta delle relazioni familiari, anche l’angoscia, insieme a nuovi problemi di convivenza e di lavoro. Chi legge potrà risuonare e mettersi a guardare insieme il futuro. E’ questo che ci fa evitare quel virus piu’ pericoloso denunciato da papa Francesco che è l’egoismo indifferente o il dimenticare tutto, come se niente fosse accaduto. Non è finita questa pandemia. Siamo tutti dentro, coperti dalle mascherine e chiamati ad essere responsabili. Vogliamo continuare a raccogliere in noi e tra noi le luci della speranza, gli interrogativi e le paure della nostra umanità.
In collaborazione con
Cristiana Filipponi.