Casa Editrice: Edizioni Polistampa
Anno: 2008
N. Pagine: 972
Formato: 17x24
L’annessione della Toscana all’Impero francese, perseguita da Napoleone attraverso un’abile trama politica intessuta tra Parigi, Milano e Firenze e preceduta, nella seconda metà del 1807, dall’occupazione militare del territorio e dall’installazione a Firenze di un amministratore civile, fu celebrata formalmente il primo maggio 1808. Nei sei mesi successivi, una Giunta di governo, presieduta dal generale Menou, s’impegnò nella rifondazione della pubblica amministrazione, con l’adozione di forme di controllo sociale mai sperimentate dai toscani e un radicale mutamento dei rapporti tra Stato e Chiesa. Gli esiti dei tentativi francesi di introdurre in Toscana le strutture portanti della “monarchia amministrativa” napoleonica, in primo luogo con la creazione e la valorizzazione di un ceto burocratico professionale capace di collaborare fattivamente all’edificazione di un più razionale impianto di governo, sono valutati in questo volume sia attraverso l’esame dell’opera legislativa della Giunta e delle tecniche di accorpamento all’Impero del nuovo territorio utilizzate dalle élites amministrative napoleoniche, sia, più in concreto, attraverso la minuta analisi dell’opera svolta ad Arezzo e a Pisa dal sottoprefetto Nomi, legato all’influente gruppo di potere “indigeno” guidato dai principi Corsini. L’assorbimento da un giorno all’altro del piccolo Regno in una gigantesca, composita entità statale, l’assoggettamento ai voleri di un potere lontano e le minacce apportate ai tradizionali sistemi di vita della popolazione con la leva militare obbligatoria, con un nuovo gravoso sistema tributario, con l’attacco agli istituti e alla ricchezza fondiaria della Chiesa locale, favorirono anche in Toscana tra 1808 e 1809 l’insorgere di movimenti di opposizione e di violenta reazione nei confronti del governo imperiale, analizzati qui per la prima volta nella loro evoluzione e nei loro rapporti. A questa situazione, resa ancora più inquietante dall’incombere di un nuovo conflitto in Europa, Napoleone decise di porre rimedio affidando l’amministrazione della Toscana alla sorella Elisa con il titolo di granduchessa (marzo 1809). La tormentata fase del passaggio della Toscana da regno autonomo a provincia dell’Impero era chiusa, nella seconda metà del 1809, dalla istituzione di una nuova Corte a Firenze e dalla immediata “presa di possesso” del territorio condotta a termine da Elisa con diversi viaggi di ispezione e di rappresentanza.
TOMO PRIMO
I. Verso l’annessione (Il sistema continentale e la Toscana; La fine del Regno d’Etruria, l’amministrazione Dauchy e l’annessione) - II. L’Azione della Giunta di Governo (Gli organi dell’amministrazione locale e gli istituti giudiziari; Le strutture economiche e finanziarie; Le coscrizioni) III. La Chiesa (I traumi dell’annessione; Le nuove feste “comandate”)
TOMO SECONDO
IV. La costruzione del regime: un notabile toscano e il governo locale (Giovan Battista Nomi, sottoprefetto dell’Impero ad Arezzo: luglio 1808-gennaio 1809; Nomi sottoprefetto a Pisa: febbraio-agosto 1809) - V. Le ‘petites insurrections’ (L’insorgenza del Casentino e gli episodi di Siena e Arezzo: 24 ottobre-18 novembre 1808; La contrastata gestione dell’ordine pubblico) - VI. Elisa (Tra pace e guerra; Il governo della Toscana)
Conclusioni - Note biografiche - Indice dei nomi
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Casa Editrice | Edizioni Polistampa |
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Codice | ISBN 978-88-596-0227-9 |
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