Giulio Meotti

La dolce conquista. L’Europa si arrende all’Islam

€ 22,00

Casa Editrice: Edizioni Cantagalli

Anno: 2023

N. Pagine: 328

Da quando a Roma, nel 1984, fu posata la prima pietra della Grande Moschea, alla presenza di tutta la classe dirigente, l’Europa è stata posta al centro di un “Progetto” per “stabilire il regno di Allah in tutto il mondo”. Da allora in Francia sono state costruite più moschee in trent’anni che tutte le chiese in un secolo. Bruxelles è stata trasformata nella “base dei Fratelli Musulmani” nel Vecchio Continente e l’Italia il paese dove hanno investito di più. Nella Germania post-cristiana oggi si autorizza il muezzin a chiamare alla preghiera.

Nel suo ultimo libro inchiesta, La dolce conquista, Giulio Meotti racconta questo gigantesco “Progetto” di conquista organizzato dai regimi islamici ai danni di un’Europa di cartapesta e pronta alla sottomissione. Scrive nella sua Prefazione Boualem Sansal, scrittore algerino censurato in patria, attivo nella condanna de fondamentalismo islamico: «Meotti descrive una realtà che fa rabbrividire. Il cittadino medio non se ne accorge, ma la realtà di fondo è questa: l’islamismo sta colonizzando il mondo. Noi, abitanti di questo calamitoso XXI secolo, abbiamo il terribile privilegio di essere testimoni attoniti del declino di una grande civiltà, senza dubbio la più feconda della storia dell’umanità, quella occidentale. È una legge della biologia: come non si possono mettere due galli in un pollaio, così non si possono far convivere due racconti delle origini e dell’umanità; la terra non è grande abbastanza per ospitare due Verità, due Religioni, entrambe dedicate allo stesso unico dio. Una delle due dovrà farsi da parte. Ovviamente, sarà quella più vecchia, perché è ciò che impone la legge della biologia».
 
Interviste a: Hamed Abdel-Samad, Daniel Pipes, Alexandre Del Valle, Jean-Louis Harouel, David Engels, Fatiha Boudjalhat, Pieter van der Horst, Robert Redeker, Bat Ye’Or, Ignacio Cembrero, Georges Bensoussan, Didier Lemaire, Alexander Grau, Shafique Keshavje, Philippe Val, Henryk Broder, Hassen Chalghoumi, Mordechai Kedar, Alain Finkielkraut, Michel de Jaeghere, Rémi Brague, Jean-Jacques Wunenburger, Annie Laurent, Alexandre Goodarzy, Andreas Kinneging, Srda Trifkovic, Bruce Bawer e Michel Onfray.
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