Casa Editrice: Il Mulino
Anno: 2018
N. Pagine: 392
Formato: 13.5x21
«Una ricerca storica e uno studio che, forse, diranno una parola definitiva sull’argomento»
Mario Rigoni Stern
Quando nel giugno 1941 Hitler scatenò l’«operazione Barbarossa» contro l’Unione Sovietica, avrebbe fatto volentieri a meno dell’aiuto italiano; l’Italia, aveva scritto a Mussolini, avrebbe giovato di più concentrando il suo impegno in Nordafrica. Ma Mussolini voleva esserci a tutti i costi, e fece costituire il Corpo di spedizione italiano in Russia (Csir), che a metà luglio partì per il fronte orientale. Un anno dopo, unito a nuovi corpi d’armata nell’Armir (Armata italiana in Russia), fu schierato sul Don dove l’offensiva sovietica, fra dicembre 1942 e gennaio 1943, lo annientò. Dei 230 mila italiani partiti per la Russia, 95 mila non fecero ritorno: uccisi in combattimento o morti di stenti e di freddo nelle «marce del davaj» e in prigionia.
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Casa Editrice | Il Mulino |
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Codice | 978-88-15-27803-6 emmeti21 |
Maria Teresa Giusti insegna nell’Università «Gabriele d’Annunzio» a Chieti. Per il Mulino ha pubblicato anche «I prigionieri italiani in Russia» (nuova ed. 2014, premio Cherasco) e «Una guerra a parte. I militari italiani nei Balcani, 1940-1945» (con E. Aga Rossi, nuova ed. 2017). Vai alla scheda autore >
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