Giuseppe M. Della Fina

Il mare inquieto della quiete

€ 12,00

Casa Editrice: Nuova Immagine Editrice

Anno: 2014

Una storia degli etruschi

“Se qualcuno domanda quale sia il mio mestiere, rispondo l’archeologo. Ad essere precisi, dovrei rispondere l’etruscologo. Quindi mi è capitato più volte di narrare le vicende storiche degli Etruschi, di questo singolare popolo scomparso da più di due millenni, ma capace di suscitare interesse ancora oggi. Stavolta ho scelto di raccontarli diversamente e – nel mio proposito – ha pesato un’affermazione dello scrittore David Herbert Lawrence con la quale è complicato misurarsi per uno che svolga il mio lavoro: “cosa ce ne facciamo di conferenze [si potrebbe aggiungere articoli, monografie, cataloghi di mostre] con immagini su popoli ormai svaniti? Quello che vogliamo, piuttosto è un contatto autentico: gli Etruschi non sono una teoria o una tesi, se mai sono qualcosa, sono un’esperienza”. L’osservazione si trova nelle pagine conclusive del volume (ad essere pignoli alla pagina 158) “Etruscan Places” (1932) che resta – a mio giudizio – un’ottima e libera introduzione al mondo etrusco. Ho dato, o meglio ho tentato di dare, la parola a singoli protagonisti di quell’affascinante vicenda conosciuti tramite le fonti letterarie greche e latine, o oggetti apparentemente banali del loro artigianato artistico, o, ancora, da una semplice iscrizione. In altri casi – quando i nomi mancavano – ho forzato la mano e sono ricorso all’espediente d’inventare un personaggio plausibile nella sua epoca e ho scelto di farlo muovere all’interno di spazi e monumenti che l’archeologia ha saputo recuperare e valorizzare. Ho portato avanti questa operazione per far comprendere che dentro la storia etrusca possiamo “entrare”: è possibile per noi ancora sfiorare oggetti che i personaggi individuati devono avere toccato, entrare all’interno di ambienti dove loro hanno vissuto, soffermarsi ammirati di fronte a sculture e dipinti che possono averli affascinati. Insomma volevo dimostrare – sulla scia di Lawrence – che per noi (persino per un addetto ai lavori), gli Etruschi possono essere ancora un’esperienza o, almeno, anche un’esperienza”.

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