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50 Ville nel Valdarno Superiore

€ 15,00

Casa Editrice: Aska Edizioni

Anno: 2016

N. Pagine: 128

Formato: 21X28

Arte, Storia, Architettura
A cura di Lorenzo Bigi. Introduzioni di Mario Bindi, Massimo Gregorini e Vannetto Vannini

Il volume offre una straordinaria panoramica del sistema delle ville signorili nel Valdarno Superiore, che va da Arezzo a Firenze. La maggior parte di esse sono ville-fattoria realizzate dalla seconda metà del ‘700 fi no a tutto il XIX secolo. Alcune di esse hanno origini più antiche, come la splendida villa di Monsoglio con impianto buontalentiano, ed il Castello di Sammezzano, acquistato da Cosimo I° de’ Medici nel 1537 e rivenduto dal fi glio Ferdinando I° nel 1595 al ricco mercante di origine portoghese Ferdinando Ximenes. La villa di Sammezzano sarà trasformata completamente nella seconda metà del XIX secolo da Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona in un suggestivo edifi cio arabo-moresco. Della seconda metà del XVIII secolo hanno particolare rilievo architettonico e paesaggistico la fastosa villa-fattoria di Torre a Cona, la villa Corsini a Renacci, la fattoria di Casamora a Pian di Scò, la villa
di Castiglioncelli sulla Chiantigiana. La maggior parte delle ville valdarnesi vengono costruite nel corso del XIX secolo, come l’austera fattoria del Colombaio lungo la strada “Sette Ponti”, la villa Della Nave alla Cicogna con un mirabile giardino botanico, la villa della vastissima tenuta di Migliarina, la
tenuta del Borro che dai principi tedeschi Hohenlohe passa ai Savoia-Aosta, la fattoria di Rimaggio lungo la via Aretina con interventi del neomedievalista ingegner Giuseppe Castellucci, la fattoria di Petrolo acquistata dallo svizzero signor Perrin. Ed infine, ai primi del ‘900, vengono costruite due perle in stile
eclettico come villa Frisoni, conosciuta come il Castello di Lupinari, su progetto del celebre architetto Gino Coppedè e villa Masini a Montevarchi, spettacolare villa urbana. La ricerca realizzata dal CAI Valdarno svela un patrimonio architettonico, paesaggistico ed economico che rappresenta l’identità
culturale di una parte della Toscana. Compito di chi è nato in questa terra e di chi ha l’opportunità di abitarci è quello di garantirne la tutela e di promuoverne la valorizzazione, attento all’innovazione ma sempre nel rispetto di ciò che ci è stato tramandato.

 
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