Casa Editrice: Aska Edizioni

Anno: 2020

N. Pagine: 168

Formato: 17x24

Arte, politica e amministrazione tra Ottocento e Novecento
Gli ultimi decenni dell’Ottocento videro prodursi in Valdarno profondi e duraturi cambiamenti che investirono la struttura economica, sociale e politica delle città e dei paesi che lo compongono. Grazie agli investimenti provenienti dalla vicina Firenze, nacque in quegli anni una numerosa e combattiva classe operaia, concentrata intorno al polo San Giovanni – Cavriglia, dove farà la sua comparsa la grande industria siderurgica, le Ferriere italiane, e lo sfruttamento delle miniere di lignite. Emersero personaggi e grandi manager come Vilfredo Pareto e capitani di industria come Arturo Luzzatto. Anche in Valdarno ci saranno grandi scioperi e lotte sindacali, e soprattutto nei centri del fondovalle, conoscerà anche l’affermarsi della violenza politica in occasione delle competizioni elettorali, i famigerati «mazzieri» di Luzzatto, fenomeno che dopo la Grande Guerra, confluirà nel fascismo senza soluzione di continuità. Invece nell’area di Montevarchi, si sviluppa l’industria diffusa del cappello ed una borghesia amante dello stile Liberty e del Decò, tendenze artistiche che profonde tracce hanno lasciato nell’architettura del paese. La figura più rappresentativa, è certamente quella dello scultore, e per due volte sindaco di Montevarchi, nel 1911 e nel 1920, Pietro Guerri. Questo volume è il frutto di un convegno sulle vicende del Valdarno tra Otto e Novecento, che ha visto la partecipazione di insegnanti, studenti, professori universitari, enti ed istituzioni culturali cittadine.