Casa Editrice: Edizioni Polistampa
Anno: 2009
N. Pagine: 88
Formato: 21x28
Catalogo della mostra voluta dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e aperta a Roma (Palazzo Ferrajoli, piazza Colonna 355) tra il 12 maggio e il 12 giugno 2009, permettendo di ammirare disegni, pitture e incisioni realizzati da Barbara Pinna nel periodo 2003-2009.
“L’esperienza di Barbara Pinna nasce da un presupposto del genere e si inoltra su una strada che è piuttosto tipica del nostro tempo e che raccoglie le istanze dei vecchi avanguardisti, oggi non più proponibili ma cariche ancora di tante e potenti suggestioni. Nell’idea figurativa dell’autrice, peraltro, c’è di certo anche il principio della abolizione del racconto nella pittura. L’arte è per la pittrice materia di contemplazione e quindi di introspezione. Una introspezione che inevitabilmente genera un percorso melanconico così come accadde agli antichi perché la sua visione della pittura è, coerentemente con così chiari presupposti, quella della “istoria senza azione” (Claudio Strinati).
“Barbara Pinna’s art stems from a similar conception and has developed in a direction that is not unusual in our times, building upon her knowledge of the once revolutionary ideas of the old avantgarde artists, ideas which are now no longer able to be put into use but, nonetheless, are still full of powerful messages. Moreover, the principle that storytelling should not be the function of painting is a fundamental aspect of Barbara Pinna’s concept of representational art. In her work, art becomes the subject of contemplation and therefore also of introspection. It is an introspection that leads to a melancholy journey for, as those who came before us learned, the vision expressed in painting, as demonstrated by these clear convictions, is that of “a story completely lacking in action” (Claudio Strinati).
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Casa Editrice | Edizioni Polistampa |
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Codice | 978-88-596-0586-7 |
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