Valdarbia, terra grigia lisciata dal vento

Luigi Oliveto

24/09/2008

La parola "paesaggio" è ormai un termine dai molti significati. Nel paesaggio, infatti, "vediamo" (ricerchiamo) natura, cultura, lavoro dell'uomo, istanza artistica, i riflessi delle aspirazioni e dei sentimenti umani. Ogni visione paesaggistica, dunque, diventa, in qualche modo, lo sguardo con cui le nostre emozioni intendono fissare la realtà. Ed avviene, di fatto, che nessun ambiente trovi, poi, una descrizione del suo "vero", quanto, piuttosto, un racconto di ciò che esso evoca. Persino la descrizione geografica – ritenuta, ingenuamente, oggettiva – non resta immune da visioni ideali ed anche ideologiche, a seconda che si adottino categorie di scienza naturale o di scienza umana.

Dunque il paesaggio, al di là della sua valenza estetica, è uno stratificato insieme in cui, lungo il tempo, natura e uomo e, quindi storia e civiltà particolari, hanno interagito e continuano ad agire. Tutto ciò a significare che nessuna realtà paesaggistica può essere ritenuta immutabile. E forse è proprio dentro questo stratificato divenire che risiede il mistero di ciascun paesaggio, la sua connotazione "interiore" ed estetica. Cioè, quell'essere specchio, nell'oggi, di una civiltà, di una cultura, di una memoria collettiva, di una esteriorità, che, in vario modo, si sono formate generando morfologie di terra e di anima. Così il paesaggio acquista anche una valenza immateriale. I luoghi, pertanto, non restano immutabili, dati una volta per tutte, ma "diventano", si trasformano lungo il tempo, per ciò che l'uomo vi costruisce e vi "vede". Essi, allora, non sono soltanto quello che mostrano, ma anche quello che sanno suscitare in chi li abita, in chi li visita. Ciascuno di noi, infatti, dinanzi ad un paesaggio, dentro uno spazio naturale, urbano, architettonico..., porta e riflette là il proprio mondo culturale ed interiore, le aspirazioni, i sentimenti; innesta, in quel luogo, la propria visione della vita, la sintesi della sua vicenda personale.[…]

 

Torna Indietro
Lascia un Commento

Scrivi un commento

Scrivi le tue impressioni e i commenti,
verranno pubblicati il prima possibile!

Ho letto l'informativa sulla privacy e acconsento al trattamento dei dati personali ai sensi dell'art. 13 D. lgs. 30 giugno 2003, n.196

Luigi Oliveto

Luigi Oliveto

Giornalista, scrittore, saggista. Inizia giovanissimo l’attività pubblicistica su giornali e riviste scrivendo di letteratura, musica, tradizioni popolari. Filoni di interesse su cui, nel corso degli anni, pubblica numerosi libri tra cui: La grazia del dubbio (1990), La festa difficile (2001), Siena d’autore. Guida letteraria della città e delle sue terre (2004), Giosuè Carducci. Una vita da poeta (2011), Giovanni Pascoli. Il poeta delle cose (2012), Il giornale della domenica. Scritti brevi su libri, vita, passioni e altre inezie (2013), Il racconto del vivere. Luoghi, cose e persone nella Toscana di Carlo Cassola (2017). Cura la ristampa del libro di Luigi Sbaragli Claudio Tolomei. Umanista senese del Cinquecento (2016) ed è co-curatore dei volumi dedicati a Mario Luzi: Mi guarda Siena (2002) Toscana Mater (2004),...

Vai all' Autore

Libri in Catalogo

NEWS

x

Continuando la navigazione o chiudendo questa finestra, accetti l'utilizzo dei cookies.

Questo sito o gli strumenti terzi qui utilizzati utilizzano cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetto Cookie Policy
X
x