Sei un affascinato da Marte? Non vedi l’ora che i viaggi sul Pianeta Rosso diventino low cost per calcare i primi passi sul suo territorio? Questo articolo fa per te! Abbiamo infatti incontrato
Antonio Del Mastro, presidente dell’Associazione Mars Planet, sponsor del Master in Space Design di ISIA Firenze, e gli abbiamo rivolto alcune domande sia sulla tematica suggestiva della Mars City sia sul tema, altrettanto interessante del Rinascimento aerospaziale, sia qualche inevitabile e necessario consiglio di lettura.
Antonio, Mars Planet è la sezione italiana dell’organizzazione internazionale Mars Society. Quali sono le attività dell’associazione e i suoi scopi?
Mars Planet è attiva dal 2005 e svolge attività di ricerca e divulgazione nel settore spaziale. I nostri principali interessi sono da sempre le missioni di simulazione analoghe (abbiamo ad es. condotto quest’anno nel deserto dell’Utah la missione SMOPS, www.smops.space, dedicata alla medicina spaziale, nel corso della quale abbiamo testato una tuta di simulazione realizzata con importanti partnership industriali). Un’altra area di nostro interesse è la realtà virtuale applicata alla simulazione spaziale e alla medicina riabilitativa (il nostro sito dedicato a queste applicazioni è
www.marsvrsys.com)
. Abbiamo attivato un’area di ricerca che chiamiamo Digital Health Earth (DHE) il cui scopo è individuare, favorire e standardizzare le tecnologie basate sulla tecnologia spaziale che possano essere di supporto alla salute degli umani e dell’ambiente. Stiamo sviluppando vari progetti collegati al design di habitat spaziali in collaborazione con partner internazionali. A breve pubblicheremo una piattaforma web, la Mars City Academy, il cui scopo sarà quello di fornire corsi dedicati allo spazio ed alle tecnologie innovative per contribuire a favorire quel processo che chiamiamo, insieme ad altri, di democratizzazione dell’accesso allo spazio. Tutte le nostre attività a livello commerciale sono gestite da una società spin-off (Mars Planet Technologies) che si occupa di immettere sul mercato i risultati della nostra attività di ricerca.
Che cos’è la Mars City?
Mars City (
www.mars-city.org) è un progetto che seguiamo da vari anni. Si può intendere come la summa di tutto il lavoro che abbiamo condotto dal momento della nostra fondazione. Mars City ha due scopi strettamente collegati. Il primo è quello di realizzare in
Lombardia, preferibilmente, ma anche in altre parti d’Italia, uno hub di sviluppo di tecnologie spaziali con al centro un simulatore marziano ed uno lunare. Forti della nostra esperienza sulla simulazione analoga, vorremmo realizzare in Italia delle strutture di simulazione, tenendo conto del contesto industriale nazionale ed impiegando la Mars City come un luogo per avvicinare tutti quelli che non sono ancora attivi nel settore spaziale per sviluppare progetti e tecnologie, collaborando con tutti quelli che sono già operativi nel settore. Il nostro è un progetto privato, ma vuole essere un’occasione per intensificare la collaborazione con tutti gli altri operatori del settore spaziale italiani privati e pubblici. Il secondo obiettivo della Mars City è quello di essere un programma di ricerca. Tramite questo progetto noi vogliamo studiare le tecnologie che serviranno alla futura costruzione di habitat nello spazio. Questo implica occuparsi di Architettura dello Spazio e di sistemi di supporto alla vita, di stampa 3d e Telecomunicazioni, robotica e medicina dello spazio, etc. In questo programma di ricerca intensifichiamo sempre di più la collaborazione con entità internazionali che sono interessate agli stessi temi con l’obiettivo non solo di condurre ricerca ma di sviluppare le tecnologie che potranno essere effettivamente di supporto alle attività spaziali.
Secoli fa, l’Italia, e per l’esattezza Firenze, è stata la cosiddetta culla del Rinascimento. Lei ritiene che sia possibile oggi un Rinascimento aerospaziale: cosa intende esattamente?
A mio avviso il concetto di Rinascimento aerospaziale dovrebbe far parte di una discussione più ampia legata alla domanda: è possibile un nuovo Rinascimento Italiano nell’arco di questo secolo? La domanda può essere quasi provocatoria se posta nei tempi in cui viviamo, caratterizzati da crisi globali (prime tra tutte il Covid e la guerra russo-ucraina) portatrici di grandi cambiamenti strutturali nell’economia e nella gestione delle società. Tuttavia, dobbiamo imporci di avere una capacità di immaginare scenari innovativi rispetto al presente, se vogliamo progettare un futuro nuovo e migliore. Se parliamo di un nuovo possibile Rinascimento Italiano nei prossimi decenni, non sono in grado (e credo di essere in compagnia di tutti gli analisti) di descrivere quali possano essere questi scenari, immagino però quali possano essere le fondamenta su cui questo processo neorinascimentale (per ora è il caso di dire virtuale) possa essere costruito. Diciamo che, in linea di massima, questi fondamenti dovrebbero essere:
-La centralità del processo educativo delle persone. Qualunque sia il futuro che si voglia costruire lo si affronterà meglio se le persone saranno adeguatamente corazzate culturalmente. Il processo educativo deve essere ovviamente centrato sulle nuove tecnologie ma deve essere strettamente collegato alla componente umanista del processo formativo.
-Una maggiore integrazione tra le realtà locali italiane. Anche nel 2022 l’Italia appare in molti ambiti un’evoluzione sofisticata delle società delle epoche comunali e delle signorie. Paragonando la rete delle città italiane a dei neuroni di un cervello, spesso queste appaiano lavorare singolarmente ed isolatamente, senza scambiare adeguatamente informazioni, come avviene appunto in una rete cerebrale. Una intensificazione, rispetto a quanto già avviene ora (ed anche in maniera significativa in alcuni casi) di queste connessioni sinaptiche intra-cittadine/regionali a tutti livelli, economici, sociali e culturali, porterebbe ad aumento di natura esponenziale delle possibilità di sviluppo, allo stesso modo in cui le innumerevoli interconnessioni cerebrali rendono il cervello umano la macchina piu’ sofisticata ed efficiente dell’universo (quando viene usata).
-Realizzare dei programmi relativi ai grandi temi dello sviluppo (economia digitale, infrastrutture, medicina, ambiente, etc.) che siano basati però su una visione di maggior durata. Esistono già dei programmi, per esempio come quelli legati all’ambiente, anche dettati da organismi internazionali, che si occupano di ottenere determinati risultati nei prossimi decenni. Questi esempi dovrebbero essere moltiplicati, senza ovviamente farli diventare delle ingessature dello sviluppo delle attività nel breve periodo. Occorre immaginare un’Italia nel 2050 e rispetto a questo futuro desiderato ipotizzare cosa occorre attivare oggi per poter realizzare gli obiettivi che ci proponiamo nel medio e lungo periodo, perseguendoli quanto più possibile indipendentemente dalle difficoltà e dai problemi che emergono nel momento attuale.
-Il processo di globalizzazione degli ultimi decenni ha provocato immensi cambiamenti nella struttura dell’economia, molti dei quali negativi per l’impatto che hanno avuto sulla vita dei singoli, specialmente se appartenenti alle categorie socialmente più deboli. La globalizzazione ha aperto però potenzialità enormi. Nell’ottica di voler avviare un nuovo Rinascimento Italiano dovrebbero essere maggiormente definite ed attuate chiare strategie finalizzare a cogliere queste opportunità in tutti i contesti, da quello economico a quello sociale e culturale, nelle aree internazionali di interesse.
Il Rinascimento aerospaziale dovrebbe contenere in sé gli elementi del Neo Rinascimento italiano generale: formazione delle persone, programmi di sviluppo di lungo periodo, collaborazione ed integrazione tra il locale ed il nazionale, vantaggi derivanti dai processi di internazionalizzazione. Questi elementi sono già fortemente presenti nell’economia dello spazio attuale, ma si amplificheranno notevolmente nel futuro. Il Rinascimento aerospaziale, però non si caratterizza solo per essere uno dei elementi di crescita della società. È portatore in se’ di un evento che rivoluziona la storia dell’umanità: nell’arco di questo secolo saranno attive postazioni umane fisse sulla Luna e su Marte. Il raggiungimento di questo obiettivo porterà ad un’innovazione senza precedenti nella storia della terra, paragonabile solo parzialmente alle conseguenze dovute alla scoperta dell’America. L’elemento saliente di questa nuova rivoluzione sarà la produzione di nuovi prodotti e tecnologie che l’umanità impiegherà sulla terra quale conseguenza delle attività condotte nello spazio. Come avvenuto nel Rinascimento fiorentino, che si distingueva dalle epoche precedente perché i pittori, gli architetti, gli scultori rinascimentali crearono oggetti con caratteristiche tecniche mai viste prima, così nel Rinascimento aerospaziale, useremo nuovi prodotti e servizi che arricchiranno la vita degli individui e saranno portatori di nuovo sviluppo economico. A questi elementi il Rinascimento aerospaziale, aggiungerà una componente nuova e fondamentale: una nuova dimensione spaziale, quella al di fuori dell’orbita terrestre, che rivoluzionerà la nostra concezione anche personale della vita e del nostro posto sul pianeta.
Quali sono, secondo lei, dei libri imprescindibili (romanzi e saggi) su Marte?
La letteratura su Marte è sconfinata. Consiglio di partire con il libro di Rober Zubrin
The case for Mars ( “La questione Marte” in italiano). È un libro uscito negli anni ’90 ed è quindi in qualche modo datato per quanto riguarda la descrizione di alcune tecnologie. Tuttavia, è un testo che affronta tutti temi collegati alle sfide alla colonizzazione di Marte. Per i lettori che leggono l’inglese, un buon punto di partenza può essere la sezione “paper” del sito della Mars Society (
www.marssociety.org) dove si trovano suddivisi per argomenti le varie ricerche svolte a livello mondiale.