Nonna Olga

Beatrice Putti

11/06/2015

Non ci sono più le stagioni di una volta. Era il 15 di agosto e pioveva forte.
Olga tirò dentro lo stendino dei panni e si mise a piegare gli asciugamani con gesti lenti e precisi, intanto si guardava le mani. Nella geografia delle rughe, nei rilievi di vecchie cicatrici era racchiusa tutta la storia della sua vita. Ripiegò l'ultimo asciughino e si avvicinò le mani al viso. Sfiorò con delicatezza la macchia scura di una bruciatura, la cicatrice sull'indice sinistro, il callo sul polpastrello del dito medio dove per tanti anni aveva infilato il ditale.
La fede all'anulare sinistro si era consumata e anche il dito sotto era più fino, ma le gonfiavano le nocche e l'anello ormai non veniva più via.
Anna la vide immobile nel profilo della porta finestra.
“Mamma che fai? A che pensi?”.
“Ti ho mai raccontato di quando il mi' poro babbo tornò a casa dal campo di prigionia nell'agosto del '46? Me lo ricordo come fosse ora! Sbucò dallo stradello del bosco all'improvviso. La mi pora mamma era fori a stende' i panni, proprio come me ora. Lo guardò e non lo riconobbe subito. Poi lui la chiamò! Manca poco 'un gli venne un colpo!”.
“Ma sì mamma, me l'hai raccontata tante volte questa storia! Ormai la so a memoria. Vieni, vieni qui nel divano, stai un pochino buona qui che devo uscire a fare la spesa. Vieni ti accendo la televisione!”.
Olga si mise a sedere mentre fra sé pensava che i giovani non hanno mai tempo per ascoltare i vecchi. Hanno sempre fretta, devono correre sempre da qualche parte, hanno sempre qualcosa di più importante da fare… e poi sono sempre attaccati a quei maledetti telefonini... accidenta' a loro e a chi l'ha inventati!
Poi si alzò e con piccoli passi malfermi andò in cucina perché era quasi mezzogiorno e non aveva ancora fatto il sugo. Fra poco sarebbe tornato Nello e non c'era niente di pronto.
Non si accorse che il poro Nello la guardava con due occhi miti dalla foto in una cornice d'argento appoggiata sul tavolo di sala.

Racconto scritto in occasione del Laboratorio del sonetto - Aresteatro, corso di scrittura 2013-2015.
Insegnanti: Francesco Burroni e Valentina Tinacci

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