Nella poesia di Elisa Biagini la vita nascosta delle cose

Luigi Oliveto

04/05/2017

“Scrivere è obbligarsi a riscoprire la realtà, a guardarla con occhi diversi”, queste le ragioni della poesia di Elisa Biagini. Versi che con linguaggio asciutto e franto invitano a osservare (a reinventare) la quotidianità oltre l’apparenza. Per arrivare a sentire la vita nascosta delle cose, per farci consapevoli di quanto il nostro privato abbia il respiro dell’universalità. Poesia, dunque, per “tradurre” tutto ciò, per rivelarlo. Non per consolare il lettore – dice Biagini – ma per farlo riflettere. E poiché una siffatta parola poetica attinge dalla concretezza della vita, essa è inscindibile dal corpo, mezzo e sede di relazione con gli altri. Sarà quindi “non parola orizzontale che sommerge, / ma il bianco dei margini, la pausa che / copre l’assenza tra te e me”.
 
 
Quando l’occhio si oscura
non cercare il calore della
mano che la palpebra abbassa,
scappa la melodia della parola,
la voce che ti sorride coi denti rifatti.
Se la lingua è mondo, è
specchio, trovatici con la pupilla
spalancata, pescaci da quel nero
quell’inchiostro che dica la parola
verticale. Alla sua ombra crescono
domande, si fa spazio
al respiro del pensare.
Non parola orizzontale che sommerge,
ma il bianco dei margini, la pausa che
copre l’assenza tra te e me.
 
[Elisa Biagini, Da la crepa, Einaudi, 2014]
 
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Luigi Oliveto

Luigi Oliveto

Giornalista, scrittore, saggista. Inizia giovanissimo l’attività pubblicistica su giornali e riviste scrivendo di letteratura, musica, tradizioni popolari. Filoni di interesse su cui, nel corso degli anni, pubblica numerosi libri tra cui: La grazia del dubbio (1990), La festa difficile (2001), Siena d’autore. Guida letteraria della città e delle sue terre (2004), Giosuè Carducci. Una vita da poeta (2011), Giovanni Pascoli. Il poeta delle cose (2012), Il giornale della domenica. Scritti brevi su libri, vita, passioni e altre inezie (2013), Il racconto del vivere. Luoghi, cose e persone nella Toscana di Carlo Cassola (2017). Cura la ristampa del libro di Luigi Sbaragli Claudio Tolomei. Umanista senese del Cinquecento (2016) ed è co-curatore dei volumi dedicati a Mario Luzi: Mi guarda Siena (2002) Toscana Mater (2004),...

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