Marco Lupis reporter di guerra. Libro sull’inutilità del male

Luigi Oliveto

19/06/2018

Fateci caso. Se sfogliate un qualsiasi giornale posto su un tavolo di bar, biblioteca, parrucchiere, le pagine che riferiscono di guerre e massacri – ed è già qualcosa se lo fanno – sono le meno sgualcite. Non interessano. Parlano di cose ‘fuori dal mondo’ (dal nostro mondo); ed un prossimo che non è prossimo è come se non esistesse. Ad interpellare le nostre coscienze è ora il libro “Il male inutile” (Rubbettino Editore, 2018) che raccoglie le testimonianze di Marco Lupis, reporter di guerra per le maggiori testate giornalistiche italiane, dal Kosovo a Timor Est, dal Chiapas a Bali. Un libro per ricordare quei drammi che, attraversato lo spazio fugace della cronaca, sono già stati dimenticati.

Le pagine di Lupis vantano l’introduzione di Janine di Giovanni, una delle più importanti inviate di guerra nel mondo. La giornalista evidenzia proprio la necessità di libri come questo, non solo per conoscere cosa sia accaduto, ma per far sì che certe atrocità non si ripetano. Terribile è, infatti, vedere la ‘naturalezza’ con cui vengono compiuti i crimini più efferati. Il reporter di guerra è un lavoro difficile. Innanzitutto perché ne va della propria vita (nel 2016 sono stati uccisi 74 giornalisti in teatri di guerra o zone critiche del mondo). E poi perché occorre l’intelligenza e l’umiltà per capire le situazioni, i contesti storici, umani, politici. Questo ha imparato a fare Lupis in quasi quindici anni di attività sul campo, coniugando il rigore del giornalista con l’istanza della coscienza, la compassione umana, l’urgenza del raccontare. Per giungere a una conclusione: “mi basterebbe che dalla lettura di questo libro, il lettore traesse anche una sola, ulteriore conferma della totale inutilità del male”.
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Luigi Oliveto

Luigi Oliveto

Giornalista, scrittore, saggista. Inizia giovanissimo l’attività pubblicistica su giornali e riviste scrivendo di letteratura, musica, tradizioni popolari. Filoni di interesse su cui, nel corso degli anni, pubblica numerosi libri tra cui: La grazia del dubbio (1990), La festa difficile (2001), Siena d’autore. Guida letteraria della città e delle sue terre (2004), Giosuè Carducci. Una vita da poeta (2011), Giovanni Pascoli. Il poeta delle cose (2012), Il giornale della domenica. Scritti brevi su libri, vita, passioni e altre inezie (2013), Il racconto del vivere. Luoghi, cose e persone nella Toscana di Carlo Cassola (2017). Cura la ristampa del libro di Luigi Sbaragli Claudio Tolomei. Umanista senese del Cinquecento (2016) ed è co-curatore dei volumi dedicati a Mario Luzi: Mi guarda Siena (2002) Toscana Mater (2004),...

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