Le nuvole svagate di fine agosto si riflettono nello specchio d’acqua della vasca: è un pomeriggio come tanti a Bagno Vignoni. Alcuni turisti sono intenti a fare foto, altri ad ammirare questo borgo così grazioso, raccolto intorno alla vasca rettangolare che sembra quasi uno stargate in cui tuffarsi per tornare indietro nel tempo. Percorro il perimetro della piazza, attardandomi di quando in quando a sporgermi dal parapetto per cercare di osservare il mio volto riflesso sull’acqua: la brezza leggera e tiepida increspa la superficie che mi restituisce un’immagine instabile, un po’ come me che ho negli occhi le vacanze appena trascorse, ma già in mente la ripresa del lavoro. Intanto ho raggiunto la scalinata che conduce all’ingresso di
Librorcia, la libreria di Bagno Vignoni: mai avrei potuto immaginare un posto così delizioso dove aprire una libreria! Da non crederci!
Salgo la scalinata e ho una visione della piazza privilegiata, ma non tento nemmeno di soffermarmi ad ammirarla, preferisco entrare e vedere la libreria: la curiosità è troppo forte. Ed eccomi all’interno: 67mq di libri, una scala conduce a un soppalco, mentre dabbasso un divano verde e due poltrone sono pronti ad ospitare lettori ed amici.
Simone Gallorini, il libraio, mi viene incontro: ha il sorriso aperto, un tono di voce gentile, una nuvola di capelli ricci e brizzolati. Ci mettiamo a parlare, mentre alcuni clienti si attardano tra gli scaffali variopinti di volumi di questo edificio trecentesco in cui il tempo sembra essere scivolato tra le pagine dei libri. Mi chiedo quanto si dovrà aspettare ancora prima che uno scrittore, uno sceneggiatore o un regista passino di qui e ci scrivano sopra una storia o ci girino un film: con un’ambientazione di questo tipo il successo sarebbe assicurato.
Come sei diventato libraio?
«Già durante gli anni dell’università avevo aperto con alcuni colleghi il primo internet point a Siena dove si vendevano anche libri. All’epoca eravamo molto giovani e impreparati a portare avanti un tipo di impresa simile e così, dopo la laurea, trovai lavoro in un’azienda multinazionale di abbigliamento in cui lavoravo nel settore commerciale. Poi, venendo a Bagno Vignoni per motivi personali, scoprii l’esistenza di questo spazio che era rimasto vuoto e quindi decisi di aprire una libreria tutta mia, lasciando il mio lavoro».
Come definiresti il mestiere di libraio?
«Il mio lavoro è una missione e uno stile di vita!».
Una bella definizione! Ma sono tutte rose e fiori oppure ci sono anche dei lati negativi?
«Penso che ogni lavoro, che non sia di tipo creativo e quindi occupi non meno di otto ore giornaliere, abbia aspetti positivi e negativi, ma l’importante è che piaccia e allora, in questo caso, non è mai una forzatura, ma sempre un piacere. Ovviamente il problema che sussiste nel mestiere del libraio è lo scarso guadagno che deriva dalla vendita di un libro e quindi l’unico modo per restare aperti e continuare a lavorare è vendere più libri possibile. Le difficoltà ci sono e sono molte, se si considera che quello che guadagnavo in un mese col mio precedente lavoro vale lo stipendio di quattro mesi in libreria… il rapporto di 1 a 4 non è poco!».
No, direi di no… verrebbe quasi da chiedersi perché hai deciso per un simile cambio!
«Perché non si vive solo di soldi, ma anche di soddisfazioni personali, di ritmi più umani, di una vita che consenta maggiore serenità e questo non è poco in termini di salute e buonumore…».
Come fai a promuoverti?
«All’inizio, quando ho aperto nel maggio 2010, ho iniziato con l’organizzare moltissime presentazioni di libri. Presentavo per lo più autori della zona perché questo consentiva di avere un certo seguito di lettori che venivano sia perché conoscevano gli scrittori sia perché attratti da trame di romanzi o da saggi che parlavano del posto, poi ho allargato anche ad altri autori e a case editrici. Inoltre, da agosto 2010, con il patrocinio del Comune, ho cominciato a organizzare insieme con
Toscanalibri.it "I colori del libro" (
quest'anno in programma dall'8 al 9 settembre, NDR), la manifestazione libraria che ogni anno si ripete in settembre. Capii, infatti, che era vitale per la mia libreria avere un’occasione di promozione più ampia possibile e così, trovando sostegno ed entusiasmo del Comune e un partner come Toscanalibri per l’organizzazione, è cominciata anche questa bella avventura: una due giorni interamente dedicata ai libri e agli autori nello scenario unico della Valdorcia».
La tua libreria quindi non è tematica, ma aperta a ogni tipologia di libri?
«Sì, Librorcia è una libreria generalistica e quindi al suo interno si possono trovare sia le ultime uscite sia libri più specifici relativi alla zona. Diciamo che mi piace privilegiare settori come i saggi e i romanzi del territorio, salute e benessere essendo Bagno Vignoni nota per la salubrità delle sue sorgenti, ma non mancano tutti gli altri settori legati ai romanzi di genere, alla saggistica, ecc. che si possono trovare in qualunque libreria. Ovviamente c’è spazio anche per l’editoria indipendente che in Toscana è molto vivace».
Come si fa a diventare un “Amico Libraio”? Vale a dire: come si fa a creare un rapporto fiduciario con i lettori?
«Direi che è necessario osservare il volto di chi entra in libreria per poter comprendere chi si ha davanti e consigliare il libro giusto. Bisogna disporsi ad ascoltare e a comprendere chi è la persona che ci chiede un consiglio di lettura, che cosa vorrebbe leggere, ma anche di che libro ha bisogno».
Qual è un libro che consiglieresti ai nostri lettori?
«Consiglio
Le case del malcontento di
Sasha Naspini pubblicato da E/O Edizioni (2018). Un libro molto interessante, ambientato in Toscana, con una complessa architettura narrativa, molti personaggi ben studiati: è probabilmente l’opera in cui Naspini dimostra di aver raggiunto la maturità come narratore. E poi e/o è una signora casa editrice, veramente indipendente visto che è stata in grado di dire di no ad Amazon!».
Qual è il tuo sogno di libraio?
«Sarebbe quello di riuscire a ingrandire così tanto la mia attività da poter assumere dei dipendenti…. Perché al momento – per dirla con Flaubert - la libreria
c’est moi!».
Sorrido a Simone e gli dico “in bocca al lupo!”, poi esco e guardo le nuvole bianche svagate di poco fa: sembrano sogni irraggiungibili, ma poi, osservando la vasca, noto che nuotano a fior d’acqua e basta tendere la mano per afferrarne una. Forse anche i sogni sono così: basta volerli afferrare!
Libreria Librorcia BAGNO VIGNONI
via delle Sorgenti, n° 38
San Quirico d'Orcia
tel. 0577 888996
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www.librorcia.com