La bella giovinezza. Il mondo adolescenziale con gli occhi di Francesco Ricci
22/11/2017
Un saggio che, come il più appassionante dei romanzi, trascina e si legge d’un fiato. Questo è “La bella giovinezza – sillabari per millennials” di Francesco Ricci, il quale, dopo aver pubblicato numerosi testi di critica letteraria, muta completamente genere e, attraverso una scrittura magistralmente essenziale e al contempo limpidissima, ci accompagna nel periodo dilatato, difficile e mai dimenticato che è l’adolescenza.
Dall’amore alla ribellione, dalla famiglia alla solitudine, dal sesso alla sconfitta, da internet al turpiloquio: trentadue argomenti disposti in ordine alfabetico, in omaggio a Goffredo Parise e ai suoi “Sillabari”, preceduti da un’interessante introduzione ed esposti con quella perfetta leggerezza perseguita per tutto il corso della sua vita professionale dal grande Italo Calvino. Leggerezza che il Ricci ha raggiunto, confermando il possesso chiaro di una non comune perizia tecnica nell’uso della parola. Forte della sua esperienza di docente e genitore, l’autore, da incomparabile ritrattista, ci fa osservare con altri occhi il panorama adolescenziale e rivivere, anche, ogni problema, ogni difficoltà incontrata in questa fase particolarmente complessa dell’esistenza di ognuno, offrendoci, se non una soluzione, un nuovo modo per affrontarla o ricordarla, un mezzo, potremmo dire, che aiuti a sanare le tante ferite pronte ad aprirsi nel tempo della “scoperta di sé”.
E ci arricchisce, il libro del Ricci, così raffinato, colmo di citazioni colte eppure mai pesante, a volte persino capace di strapparci un sorriso, ogni pagina occasione di riflessione e confronto. Perché è bello leggere e leggerci, guardare e guardarci come in uno specchio capace di attraversare gli anni, riportarci indietro per arrivare in quel luogo dove, proprio come affermava Calvino, ci si crede incompleti e, invece, si è soltanto giovani.
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