Da qualche mese ormai è possibile trovare in alcune librerie il volume “Story” di Robert McKee (Omero editore); si tratta di una vera e propria bibbia per gli sceneggiatori affermati e gli aspiranti. Il compositore Quincy Jones, produttore musicale di Frank Sinatra, Miles Davis, Barbra Streisand, Michael Jackson e autore della colonna sonora de Il Colore Viola, ha seguito il corso di Robert McKee ed afferma: “Robert McKee mi ha dato una profonda conoscenza del processo della storia, della scrittura, della conoscenza e della psicologia dello schermo. Nessuno può ignorare i consigli di quest'uomo. Il corso è un must per registi, scrittori e produttori”. Pure gli autori televisivi hanno un punto di riferimento in McKee, come Dennis Dugan, attore e regista di film quali Big Daddy e Io vi dichiaro marito e... marito, che ha seguito vari corsi ed ha partecipato a serie televisive come Hill Street Blues e The Rockford files, (sceneggiati da Steven Bochco, autore di Avvocati a Los Angeles, NYPD); Dugan afferma che “McKee è lo Stanislavskij della scrittura”. “Story” era un volume non facile da riperire, sino a quando Paolo Restuccia (autore radiofonico del “Ruggito del Coniglio”) ed Enrico Valenzi, entrambi responsabili di “Omero”, scuola di scrittura e casa editrice, non hanno piazzato il colpo.

Dietro la pubblicazione di “Story” c’è un retroscena che potrebbe essere l’inizio di una sceneggiatura: una piccola casa editrice che batte la concorrenza e si aggiudica uno dei manuali più importanti che riguarda la scrittura. Vogliamo partire da questo?
“Il nostro rapporto – dicono Restuccia e Valenzi – con questo libro nasce da tante piccole cose. Un bravo scrittore cileno che vive a Barcellona, Javier Argüello, ce ne parlò come del suo unico testo di riferimento sulla struttura delle storie di narrativa. Molti sceneggiatori che conosciamo cercavano di procurarsene una copia in lingua inglese per studiarlo. Noi stessi, da qualche parte nel cassetto, avevamo vecchie dispense trascritte durante un seminario tenuto da McKee negli anni ’90. A un certo punto ci siamo detti: ma perché non lo pubblichiamo noi? E così è stato”.

In breve, di cosa parla “Story” ?
“Il più bel manuale di sceneggiatura che abbiamo mai letto. Per dirla con qualche parola in più, non è solo un testo per il cinema ma affronta con passione e serietà la questione del raccontare storie. Va da Aristotele ai giorni nostri e se qualcuno avesse il dubbio che si tratta di un libro soltanto hollywoodiano, c’è anche una parte molto profonda sul cinema d’autore di Ingmar Bergman”.

McKee è considerato un vero e proprio guru da chi, negli Stati Uniti, si occupa di cinema, basterebbe la dichiarazione di Kirk Douglas: “Ogni scrittore, attore o produttore dovrebbe seguire i suoi corsi…”. Ma in Italia quanti conoscono McKee?
“Attento che, se lo chiami guru, Bobby McKee si offende. Questa parte da santone non si addice a uno come lui che da una vita studia e insegna l’arte di scrivere storie. E’ vero che i suoi allievi spesso lo idolatrano, d’altra parte 32 premi Oscar e 158 Emmy Awards vinti dai suoi studenti (fino ad oggi) stanno a indicare che qualcosa di importante, anzi quasi magico, McKee lo insegna davvero a chi segue i suoi laboratori di sceneggiatura. In Italia il rapporto con la scrittura creativa è un po’ controverso. Una parte dell’establishment culturale ancora si rifiuta di ammettere che una buona scuola può servire a formare i narratori. Però i seminari che McKee ha tenuto pure da noi sono stati molto affollati e tanti scrittori di cinema e televisione professionisti oggi in attività hanno seguito le sue lezioni”.

McKee porta le sue lezioni negli Stati Uniti, da New York a Los Angeles; sarà mai possibile partecipare ad un corso in Italia?
“Speriamo presto. Magari ci mettiamo lo zampino proprio noi di Omero Editore…”.

* l'autore è giornalista e uno dei docenti del corso di giornalismo alla scuola di scrittura creativa Omero di Roma