Io e “La ragazza sbagliata”

Luca Martinelli

25/10/2017

Sistemerò “La ragazza sbagliata” di Giampaolo Simi (Sellerio Editore) su uno scaffale speciale della mia libreria. Quello che raccoglie i romanzi e i racconti – indipendentemente dal loro valore letterario – che sono stati capaci di agitarmi il cuore e parlare al mio vissuto interiore. Non capita spesso la fortuna di incontrare libri del genere. E meno ancora capita che la qualità della storia e della scrittura siano di gran livello come nel caso de “La ragazza sbagliata”. Perché un posto speciale per questo libro? C’è molto di me – della mia storia personale, intendo – dentro alle pagine del romanzo di Simi. Una casualità, certo. Ma che emozioni, che brividi, in alcuni momenti, che rabbia.

Intanto, c’è la vicenda professionale del protagonista (Dario Corbo) che, per lunghi tratti, assomiglia a un pezzo della mia vicenda professionale. C’è un giornalista che dopo il praticantato e dopo l’esperienza nella redazione di un quotidiano approda ad un settimanale (di cronaca nera nel romanzo, di economia nella mia vita). Di quel settimanale Dario Corbo diventa direttore (proprio come accadde a me). E quel settimanale, pur tra qualche difficoltà, funziona: è apprezzato dai lettori, è capace di dare un’interpretazione accattivante e interessante della realtà e degli argomenti che tratta. E poi… E poi accade che l’editore (quello di Corbo così come il mio) decida che non si può concedere tempo al giornale di posizionarsi sul mercato, di continuare a conquistare lettori e di raggiungere il pareggio economico. E viene ceduto a un investitore che promette il rilancio e che, invece, nel giro di poche settimane ne decreta la chiusura. Ci rimasi come un allocco, al tempo. Non ci volevo credere. E Dario Corbo fa altrettanto: non riesce a crederci e darsi pace.

Per lui inizia una fase di tracollo. Della sua vita professionale e della sua vita privata. Io, per fortuna, l’ho scampata. Il tracollo interiore, il senso di fallimento professionale li ho provati anch’io. Se ripenso a quei tempi, c’è ancora una ferita che sanguina. A differenza di Corbo ho solo avuto il buonsenso di trovare un compromesso. Ho pensato alla mia vita privata, alla famiglia. Corbo no. Corbo si immola sull’altare della coerenza. Lo capisco, ma è difficile condividere le scelte che fa.

Da lì, la vicenda di Corbo e la mia personale divergono. E però, ecco che la storia entra nella Storia del nostro paese. La vicenda su cui Corbo si trova a indagare, per raccogliere informazioni da trasferire in un libro inchiesta, incrocia la strage dei Georgofili… Ho ricordi nettissimi della mattina del 27 maggio 1993, quando camminavo in piazza della Signoria e nelle strade intorno a via dei Georgofili, con resti di calcinacci e schegge di vetro che scricchiolavano sotto le suole delle scarpe, per raccogliere testimonianze per l’articolo che dovevo scrivere per l’Unità, il quotidiano su cui scrivevo allora. E nel ricordo di quegli anni riemergono le vite spezzate di Falcone e Borsellino. E poi Corbo incrocia il gioco cinico e orrendo di un costume tutto italiano, come in altri drammatici frangenti: il depistaggio, il complotto, il capro espiatorio. Quanti ne ho visti. Quanti ne abbiamo visti tutti noi.

Ecco, è per questo che “La ragazza sbagliata” (che racconta una storia affascinante, non un vero e proprio giallo ma comunque una vicenda che tiene col fiato sospeso) merita un posto speciale sullo scaffale dei libri speciali. Perché per me è, prima ancora che un romanzo, un libro dell’anima.
 
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Luca Martinelli

Luca Martinelli

Nato a Siena nel 1964, vive a Prato dall’età di quattro anni. Prima cronista sindacale e politico per diverse testate, poi direttore di un settimanale economico locale, oggi lavora in un ufficio stampa istituzionale. A trent’anni la riscoperta di Sherlock Holmes: la particolarità del personaggi, una concezione del mondo e della vita, l’epoca storica in cui si svolgono i fatti lo affascinano al punto che, quando incontra “Uno studio in Holmes”, l’associazione degli scherlockiani italiani, non può che lasciarsi coinvolgere. Sulla rivista dell’associazione, “The Strand Magazine”, di cui oggi è direttore responsabile, ha pubblicato quattro racconti. Il palio di Sherlock Holmes è il suo primo romanzo.

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