04/03/2009
Fotografare le Terre di Siena dal cielo è un’esperienza emotiva ed estetica che non capita tutti i giorni, e a chiunque. La si assapora sporgendosi da un elicottero che vola a centinaia di metri di altezza e scattando con mano ferma. In sostanza è una performance, un atto artistico in sé che vale la pena tentare. Se non altro perché assume un punto di vista diverso, eccentrico rispetto a chi, per rappresentare con il mezzo fotografico le seduzioni naturali e monumentali del Senese, resta con i piedi piantati al suolo e si assegna un punto di vista narrativo, divulgativo, in qualche maniera condiviso dall’osservatore, rassicurante. Visto dall’alto, il nostro territorio, spogliato dell’orizzontalità diacronica, rivela tutte le tracce, tutte le connessioni del suo divenire storico. Se il capitello di un’abbazia, descritto nel dettaglio, illustra la ricchezza di stilemi artistici, la panoramica del complesso, allargando l’obiettivo al contesto ambientale nel quale l’edificio si colloca, dice molto di più: ci fa partecipi delle trasformazioni urbanistiche succedutesi nel corso del tempo, della fatica dell’uomo, del suo rapporto con la natura [...]
Il paesaggio è un palinsesto di significati, ha scritto Eugenio Turri qualche anno fa. Il paesaggio, nella sua materialità e nelle sue caratteristiche estetiche, riflette infatti il sedimentarsi nel tempo del lungo e complesso lavorio umano sul territorio. Il paesaggio è perciò la fonte, ma anche il prodotto, dell’identità di un luogo, di una città, di una regione. Nelle sue forme, nelle geometrie inconsapevoli che la cultura di una comunità produce nello spazio, nella traccia dei progetti che lo trasformano incessantemente, il paesaggio è una fondamentale misura delle ‘qualità’ di una terra. Ecco perché un libro che propone una prospettiva dall’alto delle Terre di Siena rappresenta un importante contributo per capire ed apprezzare la storia e la geografia di un territorio magnifico; per scoprire, grazie allo sguardo d’insieme offerto da queste immagini, le trame (spesso invisibili nell’esperienza quotidiana) del disegno culturale che lega la natura di questo spazio a chi lo abita e lo produce. Le foto rivelano tuttavia anche alcune forme e discontinuità che sembrano rompere quel disegno stesso, e in questo senso sono altrettanto utili, perché costringono a riflettere sul significato e sull’evoluzione di un progetto territoriale in continua ridefinizione […]
Tratto da
"Il cielo sopra le terre di Siena"
A cura di Vincenzo Coli e Luca Betti
2009, Betti Editrice, Siena
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